Pensione: se commetti questi errori rischi di doverla restituire

Il rischio di perdere improvvisamente la pensione è reale. Basta commettere semplici errori e si potrà dire addio al trattamento.

La pensione non è una certezza, gli italiani devono sapere che può essere revocata in ogni momento al verificarsi di determinate situazioni. Non solo, potrebbero dover restituire tutti i soldi ricevuti. Che danno!

Errori pensioni quando restituire soldi
Ci sono errori che fanno perdere la pensione (Cityrumors.it)

Lavorare una vita per arrivare a prendere una pensione ogni mese dall’importo più o meno elevato che possa garantire una vecchiaia serena economicamente parlando. Questo sembra essere l’obiettivo principale a cui aspirare. Raggiungerlo non è facile ma una volta che il trattamento è concesso si tira un sospiro di sollievo. Finalmente non si deve temere un licenziamento o un fallimento dell’azienda per cui si lavora.

La pensione verrà erogata puntualmente ogni mese. Eppure c’è il rischio che il bel sogno finisca. L’INPS ha la facoltà di revocare i trattamenti – lo dice la Legge – al verificarsi di alcune condizioni. Se il pensionato dovesse commettere determinati errori sarebbe addio alla pensione e l’ente della previdenza sociale potrebbe anche chiedere indietro i soldi percepiti illegittimamente dal contribuente.

Gli errori che fanno perdere il diritto alla pensione

Iniziamo puntualizzando che esistono vari tipi di pensione, non solo quella erogata dall’INPS al termine di una lunga carriera lavorativa. Ci sono pensioni legate alla situazione reddituale e familiare del cittadino, maggiorazioni sulle somme base, assegni per le condizioni di salute del beneficiario. Il riferimento al reddito è molto importante perché ci sono percettori di trattamenti pensionistici che ogni anno devono inviare comunicazione obbligatoria all’INPS proprio per fornire le indicazioni reddituali.

Errori diritto pensione perso
Revoca della pensione, gli errori da non commettere (Cityrumors.it)

Parliamo del Modello RED, ad esempio, che deve essere presentato dai pensionati che percepiscono prestazioni collegate al reddito. Se non dovesse essere inoltrato puntualmente, l’ente sospenderebbe le erogazioni. Un secondo caso molto comune riguarda la ripresa dell’attività lavorativa da parte del pensionato. Alcuni scivoli non concedono di tornare in attività come Quota 103 o l’APE Sociale. Vige il divieto di cumulo dei redditi.

Non importa se il lavoro ha fruttato 100 euro o 10 mila euro. Il pensionato dovrà restituire migliaia e migliaia di euro per la pensione ricevuta nell’anno in cui ha infranto la normativa.  Ci sono altri casi con limiti di cumulabilità. La pensione di inabilità non sarà mai cumulabile con redditi da lavoro autonomo o dipendente. Chi percepisce l’assegno ordinario di invalidità oppure la pensione di reversibilità subirà una riduzione dell’importo in base ai redditi ricevuti in contemporanea. Solo per la pensione di vecchiaia e anticipata, invece, la Legge consente la totale cumulabilità con i redditi da lavoro autonomo o dipendente.

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