Il prossimo anno non sarà affatto positivo sul fronte delle pensioni: una pessima notizia mette già tutti in allarme. Vediamo cosa succederà.
Settembre segna sempre un nuovo inizio. La fine dell’estate e delle vacanze determina l’inizio di un nuovo anno dal punto di vista professionale; è il mese dei buoni propositi, il mese in cui si iniziano le diete e ci iscrive in palestra. Ma settembre, in Italia, significa soprattutto una cosa…
A settembre viene presentata la prima bozza della manovra di Bilancio. In pratica il Governo ogni anno a settembre ci spiega che cosa, più o meno, succederà l’anno seguente in termini di stipendi, tasse, bonus e pensioni. Le pensioni, in particolare, restano il nodo più duro da sciogliere.
Da un lato c’è l’esigenza di aumentare gli assegni previdenziali che, ad oggi, sono tra i più bassi in Europa e sono assolutamente insufficienti a fare fronte al costo della vita. Dall’altro lato sarebbe opportuno agevolare le uscite anticipate per facilitare il ricambio generazionale nei luoghi di lavoro.
Accadrà tutto questo? Troppo presto per dirlo ma di sicuro è già stata preannunciata una novità che sta facendo tremare tutti: una pessima notizia proprio sul fronte delle pensioni. Il 2025 potrebbe essere una pessima annata sia per chi è già in pensione sia per chi deve andarci.
Pensioni: ecco cosa cambierà nel 2025
Ogni anno si spera che quello successivo sia migliore e che sia foriero di novità positive. Il 2025 come sarà? Per quanto riguarda le pensioni potrebbe essere una cattiva annata sotto diversi aspetti. Una notizia recente sta già facendo tremare tutti gli italiani. Vediamo tutto nei dettagli.
Come già sappiamo tutti molto bene, le casse dell’Inps non sono in buone condizioni. Oggi paghiamo il prezzo di scelte passate come le famose “pensioni baby” erogate a giovani di 35-40 anni dopo appena 15 anni di lavoro. Ma ormai il passato è passato e bisogna fare i conti con quello che si ha in tasca oggi.
E in tasca oggi si ha davvero poco. Per questa ragione, per il momento, dire addio alla legge Fornero è impossibile come è impossibile agevolare troppe uscite anticipate di massa. Del resto non si possono nemmeno cancellare tutte insieme le misure di pensione anticipata attualmente in vigore: sarebbe una mossa decisamente troppo azzardata.
Allora, per il 2025, il Governo di Giorgia Meloni potrebbe apportare una modifica astuta e non troppo impopolare: non aumentare né l’età pensionabile né gli anni di contributi necessari per accedere alla pensione anticipata ma allungare le finestre di uscita.
Le finestre di uscita sono i mesi che intercorrono tra il raggiungimento dei requisiti necessari per la pensione e l’ottenimento del primo assegno previdenziale. Questo allungamento interesserebbe solo coloro che sceglieranno di andare prima in pensione.
Secondo le prime ipotesi chi andrà in pensione con Quota 41 o con la pensione anticipata ordinaria anziché attendere 3 mesi, dal 2025, potrebbe doverne attendere 7 per vedere il primo assegno dell’Inps. In questi 7 mesi il soggetto potrebbe comunque continuare a lavorare.
In pratica la situazione sarà la seguente: o si continuerà a lavorare o si resterà 7 mesi senza alcuna forma di reddito. Non è stato ancora anticipato nulla, invece, per quel che riguarda la rivalutazione delle pensioni nel 2025.