Pensioni: a 65 anni arrivano le due indennità che ti accompagnano ai 67 anni

Ecco come è possibile godere di un’indennità dai 65 anni che vi accompagnerà fino all’età della pensione: i due strumenti utili.

Come tutti sanno, le regole della legge Fornero per andare in pensione prevedono un duplice requisito, ovvero i 67 anni di età da una parte ed almeno 20 anni di contributi dall’altra. Questo sistema esiste ormai da 11 anni ed è stato ideato per garantire la stabilità del sistema pensionistico.

Pensione, due indennità a 65 anni
Quali misure è possibile sfruttare a 65 anni fino all’età per la pensione (cityrumors.it)

Ma non tutti sanno, invece, che negli ultimi anni sono state introdotte due misure che consentono di interrompere il lavoro prima del tempo. Si tratta di due indennità erogate a partire dai 65 anni che vanno ad “aggirare” le regole del sistema previdenziale, traghettando il contribuente fino all’età della pensione. Scopriamo dunque di cosa si tratta e quali sono i requisiti per poterne beneficiare.

Indennità dai 65 anni, le due misure per il pre pensionamento

A 65 anni non è possibile prendere la pensione vera e propria ed è a tal proposito che entrano in gioco le due indennità. Due soluzioni che consentono di ottenere un’erogazione mensile fino all’età di 67 anni. Le due soluzioni in questione sono effettivamente molto diverse tra loro e sta al lavoratore capire se abbia la possibilità di ottenerne una: ogni caso è differente. E non tutti, infatti, hanno la possibilità di ricevere un trattamento che li accompagni fino al giorno della tanto agognata pensione.

Pre pensionamento misure
I requisiti per accedere all’ape sociale (cityrumor.s.it)

La prima soluzione è sicuramente la Naspi, ovvero l’indennità di disoccupazione. Essa consente, peraltro, anche la maturazione della contribuzione figurativa a beneficio della pensione. Che, in questo modo, sarà raggiungibile con i requisiti e crescerà progressivamente di importo. Un lavoratore che perde l’occupazione a 65 anni potrà dunque richiedere la Naspi, erogabile sulla base dei contributi versati e calcolata al 75% delle retribuzioni media degli ultimi quattro anni. Fino ad un massimo di due anni, con importi mensili decrescenti.

Esiste poi un secondo prezioso strumento che consentirà ugualmente di accompagnare il lavoratore dai 65 ai 67 anni: si tratta dell’Ape sociale. Ovvero di un’anticipazione pensionistica rivolta a specifiche categorie di lavoratori. Essa vale per chi ha accumulato un’adeguata carriera contributiva ed è accessibile sin dai 63,5 anni (con un minimo di 30 anni di contributi). Inoltre,  anche chi è impegnato in lavori gravosi, i caregiver di familiari disabili gravi (a patto che sia convivente da almeno sei mesi) ed i disoccupati che non percepiscono la Naspi possono usufruire dell’Ape sociale. Il cui importo non può superare i 1500 euro al mese. La cifra erogata però non varia nel tempo e a 67 anni viene a decadere, sostituita dalla pensione di vecchiaia, che dovrà però essere il beneficiario a richiedere.

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