Gli italiani proprietari della prima casa stanno esultando, c’è un’ottima notizia con riferimento all’abitazione e alla pensione.
In Italia si avverte l’esigenza di avere una casa di proprietà, necessità che in altre nazioni del mondo non sentono. Piuttosto che pagare un affitto, gli italiani chiedono un mutuo per sentire di avere tra le mani qualcosa di proprio.
Il desiderio di una casa di proprietà è molto forte tra gli italiani nonostante il 2023 sia stato un anno pessimo per i mutui a causa degli elevati interessi. Le famiglie vanno in direzione dell’acquisto accettando di mettersi sulle spalle una rata mensile da pagare puntualmente. Piuttosto che andare in affitto riducono la metratura desiderata oppure rivedono l’ubicazione scegliendo zone o città meno care.
Tra le soluzioni più gettonate c’è sicuramente il trilocale (40,5% delle preferenze) ma da diverso tempo anche il bilocale sta riscuotendo grande successo soprattutto nelle grandi metropoli. Al momento si comprano immobili di classe G – i più economici – ma dopo l’approvazione della Direttiva Case Green occorrerà considerare altre strade. Insomma, la casa di proprietà resta una priorità. In più ora è arrivata una bella notizia in relazione alle pensioni, nello specifico alla pensione di invalidità.
Prima casa e pensione di invalidità, cosa cambia nel 2024
L’INPS comunica ai percettori d’invalidità civile, cecità e sordità che la prima casa di proprietà non fa più reddito. La circolare di riferimento è la numero 74/2017. Il reddito derivante dalla casa di residenza è escluso dai conteggi che determinano l’accesso alle prestazioni sia in fase di assegnazione che di riattivazione di misure già esistenti.
Essere proprietari di una casa di proprietà non conta, dunque, ai fini dei coefficienti di aumento del reddito dichiarato dal percettore di pensione d’invalidità civile, sordità e cecità. La prima casa non è un bene di lusso, ma un bene vitale ed essenziale. Da qui l’esclusione dal reddito. Nel tempo l’importanza della prima casa è cresciuta e l’INPS con le Commissioni Tributarie hanno deciso di sottolineare questa rilevanza con diverse agevolazioni. Un cambiamento significativo che ha continuato ad evolversi nel tempo.
Sulla prima casa non si pagano imposte in sede di dichiarazione dei redditi essendo riconosciuta una deduzione di importo pari a quello della rendita dell’immobile. I proprietari non devono pagare l’IMU sulla prima casa se è abitazione principale a meno che non appartenga alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 (case di lusso). E oggi sappiamo che la prima casa non fa reddito per le pensioni di invalidità.