Con la scadenza dell’anno, la rivalutazione del trattamento pensionistico per il 2025 rappresenta un tema di grande rilevanza per il panorama previdenziale italiano
Nel 2025 la questione delle pensioni sarà caratterizzata da una serie di modifiche influenzate principalmente dall’adeguamento all’acquisto. Questi cambiamenti, sebbene contenuti, avranno un impatto differenziato sui pensionati in base all’importo del loro trattamento pensionistico. Anche i pensionati che risiedono all’estero avranno a che fare con alcune modifiche.
Dopo l’ultima scadenza per aderire al concordato preventivo, previsto per metà dicembre, verranno resi noti i dati definitivi sulle adesioni alla proposta fatta dall’Agenzia delle Entrate, un risultato che in qualche modo interesserà anche i pensionati. Il governo Meloni ha infatti legato l’introduzione di un nuovo bonus su buste paga e pensioni, proprio a quanto verrà raccolto dal concordato preventivo.
Le pensioni per il 2025
Arrivano buone notizie sul fronte pensionistico per il 2025 oramai alle porte. Il nuovo anno infatti porterà importanti modifiche in tema di pensioni. Dal prossimo gennaio, per le pensioni minime, ci sarà un aumento e, dunque, si raggiungerà un importo mensile più alto rispetto alle cifre attuali. Un incremento che deriva dalla rivalutazione degli importi da adeguare al costo della vita. A godere di questi aumenti delle pensioni saranno tutti i pensionati perchè, come ogni inizio anno, i trattamenti previdenziali, ad esempio la pensione di reversibilità, e quelli assistenziali, vengono tutti adeguati al costo della vita.
Si tratterà comunque di un importo minimo, un +0,8%. Per il calcolo si accantona il sistema a fasce, utilizzato nell’ultimo anno, per far spazio di nuovo a quello a scaglioni utilizzato per tanto tempo nel passato. Per il 2025, il governo ha deciso di mantenere un ulteriore tasso di rivalutazione del 2,2% per garantire una rivalutazione complessiva del 3% . Si tratta di una misura leggermente inferiore rispetto al 2,7% applicata nel 2024, ma comunque necessaria per evitare una riduzione degli assegni pensionistici.
A chi spetteranno gli aumenti
Per quanto riguarda le pensioni minime l’aggiornamento porta l’importo a raggiungere la soglia di 603,39 euro. Considerando l’incremento straordinario del 2,2% previsto dalla legge di Bilancio 2025, si arriverà a 616,67 euro (circa 2 euro in più rispetto al 2024). Aumentano anche assegno sociale e pensione di invalidità civile, che passano rispettivamente a 538,41 e 366 euro. Anche per il 2025 è previsto l’aggiornamento degli importi in base al tasso d’inflazione corrente, al fine di recuperare la perdita del potere d’acquisto. Entrando più nel dettaglio, nel 2025 la rivalutazione pensionistica automatica sarà di:
- 0,80% per le pensioni fino a 3 o 4 volte il trattamento minimo (100% di rivalutazione);
- 0,72% per la parte di pensione sopra 3 o 4 volte il trattamento minimo e fino a 5 volte (90% di rivalutazione);
- 0,60% per le pensioni sopra 5 volte il trattamento minimo (75% di rivalutazione.
C’ è anche chi però resterà comunque fuori da questa rivalutazione prevista per il prossimo anno. Il provvedimento contenuto nell’ultima legge di bilancio stabilisce infatti che, in via del tutto straordinaria per l’anno 2025, la rivalutazione delle pensioni non sarà applicata ai cittadini italiani che risiedono all’estero, a meno che non percepiscano trattamenti inferiori al minimo stabilito dall’INPS.