Brutte notizie per i pensionati: sembra proprio che gli aumenti tanto sperati non siano destinati ad arrivare: la notizia fa infuriare tutti.
Partiamo dal presupposto che l’Inps ha annunciato nei mesi scorsi un aumento delle pensioni per il mese di aprile: una notizia che però tarda a concretizzarsi per via del ritardo nell’adeguare l’Irpef alle nuove aliquote fissate dalla legge di Bilancio 2024, cosa che sarebbe dovuta succedere a febbraio e che invece non ci sarà neppure a marzo.
Ma non è finita qua, la notizia che desta ancora più preoccupazione e che fa infuriare alcune categorie di beneficiari, è il mancato aumento che tutti si aspettavano nel caso in cui si percepisca un trattamento per invalidità civile, come ad esempio potrebbe essere l’assegno sociale.
“È vero che sulle pensioni si paga l’Irpef, ma bisogna considerare che tutti i trattamenti che si trovano entro la soglia della no tax area, pari a 8.500 euro quest’anno, non versano alcuna imposta visto che quella dovuta viene completamente azzerata dalla detrazione sui redditi da pensione” questo si legge nella nota ufficiale. Ma entriamo ancora di più nel particolare.
Pensioni e aumenti: da che importo scattano i vantaggi Irpef?
Insomma le cose sembrano proprio andare in questo modo, almeno per il momento e non finisce qua: è necessario infatti tenere a mente che la riforma Irpef lavora secondo scaglione e quindi: quello che comprende i redditi superiori a 15 mila e fino a 28 mila euro. È su questo scaglione che viene rivista l’aliquota che scende dal 25% al 23%.
Quindi, per capirci meglio, gli aumenti non arriveranno nemmeno per chi prende una pensione inferiore a 15 mila euro all’anno e il motivo è strettamente legato all’aliquota che resta la stessa cosi come di conseguenza anche le imposte dovute.