Arrivano finalmente importanti novità riguardo l’aumento delle pensioni in Italia. Questi aumenti fanno parte delle misure del governo per sostenere le fasce più deboli e adeguare le pensioni al costo della vita
Sembra davvero diventare realtà uno degli obiettivi fissati dal governo in fase di campagna elettorale. Le pensioni minime infatti dovrebbero avere finalmente delle rivisitazioni adeguandosi, anche se solo in parte, all’aumento del costo della vita. L’obiettivo 1000 euro al mese resta ancora lontano, ma questo primo scatto in avanti fa ben sperare per le decisioni future in merito.
La pensione minima è un’integrazione che lo Stato, tramite l’INPS, corrisponde al pensionato quando la pensione, nonostante i contributi versati, è di importo molto basso. In questo caso l’importo della pensione spettante viene aumentato fino a raggiungere una cifra stabilita di anno in anno dalla legge.
La decisione è oramai presa
L’innalzamento delle pensioni minime fino alla soglia dei 1.000 euro è stato un cavallo di battaglia durante la campagna elettorale praticamente per tutti i partiti che ora fanno parte della maggioranza di governo. Con il tempo si è capito che alzare immediatamente il tetto delle pensioni minime risultava improbo e allora si è deciso di muoversi con piccoli, ma continui scatti in avanti, che ovviamente fin dall’inizio non hanno potuto adeguarsi all’inflazione, salendo soltanto del 2,7% per l’esattezza. Passato il periodo estivo e il conseguente rallentamento dell’attività del Parlamento, l’attuale maggioranza presieduta da Giorgia Meloni, con l’avvicinarsi della manovra economica di fine anno, è pronta però a entrare nel vivo dalle prossime settimane. E la riforma delle pensioni è proprio uno di quei temi caldi dove prendere decisioni importanti nei mesi che precedono il completamento della manovra finanziaria. Anche se alcuni provvedimenti potrebbero essere attuati immediatamente attraverso misure o decreti ad hoc, il percorso principale resta quello della Legge di Bilancio. Troppi i nodi da sciogliere per il governo date le poche risorse a disposizione per provare a risolvere prima un problema così importante per intere categorie di cittadini sempre più in difficoltà di fronte all’inflazione che erode il loro potere d’acquisto.
L’assegno sarà più pesante
La priorità assoluta resta quella di aumentare le pensioni minime, incrementando così l’importo per gli anziani che, ad oggi, ricevono un assegno davvero basso. Le ultime indiscrezioni parlano che le “minime” nel 2025 saliranno almeno a quota 625-630 euro mensili. Ancora lontani dai mille euro promessi come obiettivo di legislatura, ma comunque pur sempre in aumento di circa 20 euro che possono comunque aiutare nel quotidiano le fasce più deboli, con un impegno del Governo per riuscire a realizzare questa operazione di circa un miliardo di euro. L’obiettivo finale del governo Meloni è riuscire a rivalutare del 120% le pensioni minime. “Le pensioni minime sono una delle nostre priorità, in generale le pensioni basse” ha dichiarato la premier in una recente intervista televisiva. “Abbiamo fatto una rivalutazione al 120% per le pensioni minime, che sono cresciute in modo significativo”. Ma le novità potrebbero non essere finite qui e la maggioranza è al lavoro proprio per proporre altre idee in grado di aiutare più categorie possibili di cittadini.