Per i disoccupati addio alla Naspi, si va in pensione subito a 60 anni

I cittadini che perdono il lavoro in età matura trovano difficilmente un’altra occupazione. Lo Stato offre una serie di alternative.

Lavoro e pensione: due temi spesso oggetto del dibattito pubblico italiano. La precarietà, così come i contratti poco affidabili, influenzano inevitabilmente il benessere delle giovani generazioni, ma anche dei cittadini in età matura. E se per un lavoratore junior risulta difficile trovare un’occupazione, per un senior – rimasto da poco disoccupato – diviene sostanzialmente una missione (quasi) impossibile.

Pensione per disoccupati senior
La pensione in alternativa alla disoccupazione – cityrumors.it

In tal caso, maggiore sarà l’età anagrafica del disoccupato, maggiori saranno le sue possibilità di mantenersi fino all’accesso alla pensione. Lo Stato, di fatto, offre una serie di alternative. Queste ultime permettono di “aggirare” in qualche modo la famosa Riforma Fornero e dunque di ottenere l’assegno di mantenimento garantito, prima del raggiungimento dei 67 anni.

Disoccupati senior, le alternative alla Naspi

Esistono fondamentalmente tre alternative valide alla Naspi. In primo luogo, laddove il cittadino presenti un Isee particolarmente basso, potrà richiede l’Assegno di inclusione (ADI): misura di contrasto alla povertà, in vigore dal mese di gennaio 2024, la quale include un percorso di formazione al lavoro. L’ADI infatti viene percepito sia come sostegno economico, sia come strumento di inclusione sociale e conseguentemente professionale. Inoltre non prevede un limite d’età o di contributi versati allo Stato.

Assegno di inclusione contro la Naspi
Tra le alternative, l’Assegno di inclusione e formazione – cityrumors.it

Come seconda alternativa, è possibile richiedere l’Ape Sociale. In tal caso lo Stato richiede 30 anni di contributi ed il compimento di almeno 63 anni e 5 mesi d’età. Se il cittadino possiede i requisiti richiesti, riceverà il sussidio ogni mese – esclusi la tredicesima, eventuali maggiorazioni ed assegni aggiuntivi erogati in suo favore dallo Stato – il quale non potrà superare per nessuno motivo la soglia dei 1.500 euro. Al compimento dei 67 anni, il cittadino riceverà invece la pensione Inps sulla base del consueto calcolo dei contributi e della valutazione della sua carriera lavorativa.

Infine, la terza ed ultima via risiede nella pensione anticipata. Si tratta di un’iniziativa soggetta a modifiche da parte della coalizione governativa in carica. Al momento vale la quota 103: minimo 62 anni di età con 41 anni di contributi versati allo Stato. In questo caso il calcolo dell’assegno mensile si baserà sulle occupazioni precedenti alla disoccupazione, come per la pensione data dal compimento del 67esimo anno. Si tratta tuttavia di alternative applicabili laddove l’età del cittadino si avvicini a quella pensionabile. Qualora il lavoratore senior, appena disoccupato, sia più giovane, l’unica alternativa alla Naspi risiede inevitabilmente nell’Assegno di inclusione.

 

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