Sono arrivate, già da qualche giorno, delle pessime notizie per i fumatori con il sostanziale aumento dei prezzi per i pacchetti di sigarette
In Italia una buona parte della popolazione fuma. A dirlo sono i numeri che svelano come una persona su quattro è in media un fumatore, il che corrisponde al 24%. Allo stesso tempo, però, questi mettono in mostra anche due facce dell’Italia. Se, infatti, la maggioranza degli adulti tra i 18 e i 69 anni non fuma (59%) o ha smesso di fumare (17%), le nuove generazioni si sono avvicinate molto alle sigarette.
Il 30,2%, stando ai dati offerti dall’Istituto Superiore di Sanità, usa almeno un prodotto tra sigaretta tradizionale, tabacco riscaldato o sigaretta elettronica. Il che evidenzia una tendenza ad aprirsi ad abitudini che non sono sane, soprattutto per i ragazzi più giovani.
In controtendenza, ancora una volta, va il fatto che negli ultimi 15 anni la percentuale di fumatori si è ridotta, ma troppo lentamente, passando da un precedente 30% nel 2008 al già citato 24% di oggi. Piccoli passettini, che sono sintomo di miglioramento, ma talmente piccoli che potrebbero essere anche conseguenza di alcune casualità.
In tal senso, una mano potrebbe arrivare direttamente dallo Stato e in qualche modo, seppur anche qui lentamente, forse sta realmente arrivando. Il recente innalzamento dei prezzi delle sigarette sicuramente è un aiuto per raggiungere un tasso di fumatori nel Paese sempre più basso.
Chissà, quindi, se le ultime novità daranno realmente una mano all’ISS. Le ultime due Leggi di Bilancio, quelle per il 2023 e quella del 2024, introdotto dal governo Meloni hanno infatti aumentato le accise che gravano su questi prodotti di tabaccheria.
In particolare, quella emessa lo scorso anno è intervenuta sulla componente fissa che oggi forma una parte dell’accisa, salita da 28,20 euro ogni mille sigarette a 29,50 dal 2025. Così facendo, a partire dallo scorso 8 febbraio, si sono alzati di alcuni centesimi i prezzi dei pacchetti di sigarette, dopo l’aumento già registrato un anno fa.
Un pacchetto di Winston, al di là che sia red, silver o blue, nel giro di due anni è passato da 5 euro agli attuali 5,50 euro. Un aumento verticale al quale per il momento i fumatori italiani potrebbero essere meno sensibili, ma che alla lunga rischia di pesare e non poco sulle loro tasche.
Allo stesso modo per le Camel Blue si è arrivati, lo scorso 8 febbraio, a ben 6 euro di spesa per un pacchetto da venti pezzi. Questi sono solo alcuni degli aumenti registrati, ma la tabella con il nuovo prezzario è a disposizione di tutti sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
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