Come proteggere in modo efficace i propri beni immobili da un eventuale pignoramento: le soluzioni da prendere in considerazioni.
Il timore del pignoramento immobiliare è un timore per molti italiani, che a causa della crisi economica degli ultimi anni si trovano costretti ad accumulare debiti su debiti. Questo alla lunga può causare l’intervento del tribunale che potrebbe emettere un decreto ingiuntivo e avviare le pratiche per il processo di pignoramento.
Quando si innesca questo processo per i debitori sembra non esserci via di scampo e la perdita di una casa, acquistata con i risparmi di una vita, sembra essere inevitabile. Tuttavia, una recente sentenza della Cassazione ha notevolmente cambiato le carte in tavola.
Il riferimento è alla sentenza n. 9479 del 3 maggio 2023, con la quale la Corte Suprema ha stabilito le modalità con cui i creditori possono opporsi al pignoramento del proprio bene immobile.
Esistono numerosi modi con cui gli italiani in difficoltà economica possono evitare di mettere a repentaglio il proprio patrimonio immobiliare. Una di queste strategie viene dalla sentenza sopracitata, in cui si stabilisce che i debitori possono opporsi al pignoramento nel caso in cui il contratto bancario originario contenga clausole vessatorie, come interessi moratori eccessivi o restrizioni alla libertà contrattuali. Tuttavia, per poter applicare questa strategia è necessario che il processo di asta non deve essere stato completato con l’assegnazione dell’immobile al miglior offerente.
Il debitore può poi vagliare l’ipotesi di cedere la titolarità del bene, donando lo stesso a un familiare, ad esempio prevede il trasferimento della proprietà a un nuovo soggetto tramite atto formale firmato dal notaio. In questo caso il bene sarà salvo dall’asta ma se ne perderà in ogni caso la titolarità. La stessa problematica si riscontra vendendo l’immobile a terzi, in questo caso va poi considerata l’eventualità che siano i proventi della vendita a essere pignorati
Esistono poi dei sistemi che permettono di mantenere la titolarità dell’immobile, proteggendolo al tempo stesso da eventuali pignoramenti. Il primo di questi sistemi è il Trust, ovvero il trasferimento temporario della proprietà del bene a un gestore fiduciario. Si tratta di una modalità che consente di tornare in possesso del bene quando vengono soddisfatti dei termini predeterminati.
Anche il vincolo di destinazione e la separazione dei bene nel caso di consensuale tra due coniugi risultano strategie vincenti per proteggere il proprio patrimonio da eventuali azioni creditorie. Un altra strategia è quella di affittare l’immobile, in questo caso il suddetto potrebbe essere pignorato ma andrebbe al tempo stesso garantito il diritto dell’inquilino.
Infine, la legge offre un escamotage legale per evitare che il proprio bene immobiliare venga pignorato: registrare il suddetto come prima casa. Il fisco infatti, può pignorare la prima casa solo in quattro casi specifici:
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