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Economia

Quando un bollo auto diventa una cartella esattoriale: l’Agenzia Entrate non scherza

Se non si provvede al pagamento del bollo auto, l’Agenzia delle Entrate può emettere una cartella esattoriale: quando accade e cosa succede se non si provvede al versamento.

Ogni anno gli automobilisti sono tenuti a dover versare il bollo auto, la tassa dovuta dai proprietari dei veicoli regolarmente iscritti al Pra (Pubblico registro automobilistico) e gestita dalle Regioni e dalle Province Autonome non dallo Stato.

Quando un bollo auto diventa una cartella esattoriale: l’Agenzia Entrate non scherza (Cityrumors.it)

Come per ogni tassa, esistono dei casi di esenzione o per cui è possibile chiedere uno sconto. Non bisogna, però, dimenticare di versare il bollo auto, il mancato pagamento, difatti, comporta il rischio di sanzioni il cui importo varia in base ai giorni di ritardo. L’Agenzia delle Entrate può anche emettere una cartella esattoriale e successivamente anche un provvedimento di fermo amministrativo per il veicolo interessato.

Bollo auto, quando l’Agenzia delle Entrate può inviare una cartella esattoriale

Tutti i proprietari di veicoli iscritti al Pra hanno l’obbligo di pagare annualmente la tassa automobilistica, nota anche come bollo auto. L’importo varia, non solo in base alla Regione o la Provincia Autonoma di residenza, a cui è affidata la gestione della tassa, ma soprattutto tenendo conto della potenza e la classe ambientale del veicolo.

Bollo auto, quando l’Agenzia delle Entrate può inviare una cartella esattoriale (Foto da Ansa) – Cityrumors.it

Le modalità per pagare il bollo sono diverse sia in contanti che online ed è anche possibile attivare i vari servizi di promemoria per non dimenticare la scadenza del bollo, la cui data dipende da quella di immatricolazione del veicolo per il primo pagamento o da quella di pagamento precedente in caso di rinnovo. Chi non rispetta i termini per il versamento rischia una sanzione, il cui importo varia in base ai giorni di ritardo e la regolarizzazione può avvenire attraverso il ravvedimento operoso. L’Agenzia delle Entrate, entro i termini di prescrizione previsti, ossia tre anni a decorrere dall’anno successivo rispetto a quello del mancato pagamento, può inviare una cartella esattoriale. Per fare un esempio, se la scadenza del bollo era prevista ad agosto 2022, il termine di prescrizione partirà dal 1° gennaio 2023 e l’ente avrà tempo per l’invio della cartella sino al 31 dicembre 2025. La prescrizione, però, può essere interrotta in qualsiasi momento quando l’ente invia una notifica di pagamento. A quel punto il conteggio riparte da capo.

Nel caso in cui il proprietario del veicolo non dovesse provvedere al pagamento entro 60 giorni dalla ricezione della cartella esattoriale, l’ente può emettere un provvedimento di fermo amministrativo per il veicolo in questione.

Marco Sparta

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