Prelievo dal conto corrente, quando scattano i controlli? Che cifra si può prelevare, cosa sapere sulle condizioni bancarie e fiscali.
Molti pensano che sia ingiusto, poiché si tratta dei propri soldi, avere dei blocchi e dei paletti sull’uso che se ne vuole fare e quindi su quanto viene prelevato o versato. In realtà, sia per i fondi in entrata che in uscita, l’obiettivo è quello di evitare frodi, problemi, truffe e reati finanziari.
Quindi ci sono due tipologie di controlli, quelli che vengono fatti dalla banca che impone dei limiti giornalieri e mensili sia per quanto concerne l’uso degli ATM che dei pagamenti al fine di verificare per cosa vengono spesi quei soldi e poi ci sono i controlli fiscali veri e propri. Che sono quindi relativi allo Stato e che mirano a comprendere la possibilità di reati e omissioni nelle dichiarazioni.
Per tutti questi motivi nel tempo la legge è cambiata. Si va dal limite nell’uso di contanti al prelievo con tetto giornaliero e mensile e anche ai versamenti che possono far scattare controlli. Questo perché, se una persona di fatto dichiara quelli che sono i suoi beni, paga le tasse e non ha “segreti”, non ha problemi nemmeno nel compiere determinate azioni perché di fatto può provare che sono legate ad entrate e ad uscite giustificabili. Coloro che invece non hanno entrate e uscire trasparenti chiaramente hanno difficoltà in questo senso.
Questo perché i controlli metterebbero in luce dei problemi relativi alla dichiarazione dei redditi o all’ISEE non conformi a quanto poi si spende o si versa effettivamente. Al netto di tutte queste considerazioni che possono essere personali, a prescindere quindi dalla praticità degli eventi, resta di fatto che la legge c’è e va rispettata.
Guardando al limite di prelievo in realtà non c’è un vero e proprio massimale imposto dal Fisco. Per somme ripetute nel mese che superano i 10 mila euro sicuramente si arriva la procedura di controllo della banca. Questa può subentrare anche quando ci sono spese continue o anomale con carta o prelievi continui che possano in qualche modo destare sospetti. Come anche una carta smarrita che potrebbe essere utilizzata da terzi. L’obiettivo è verificare che sia tutto in regola, non necessariamente per imporre un controllo sulla persona e i suoi soldi.
Gli ATM poi impongono limiti di prelievo giornalieri o per singola transazione per una questione di disponibilità, questo perché le strutture che erogano soldi hanno una capacità limitata. Se questa viene di fatto impiegata completamente da un singolo, gli altri non hanno modo di compiere altre transazioni. Per i versamenti invece c’è l’occhio del Fisco perché sono proprio questi che interessano, meno le uscite. In questo caso il tetto in contanti è fissato a 5000 euro.
La fortunata serie televisiva ha riportato in auge lo storico due degli anni 90, ma…
Il virus simil influenzale è in costante diffusione e i numeri in Italia sono in…
Sono ancora sconvolti i residenti di una cittadina italiana per la morte di una bambina…
Ancora 24 ore da incubo per i viaggiatori a causa di una agitazione che riguarda…
L’assegno di reversibilità può essere percepito dai nipoti del titolare? In quali casi l’Inps procede…
Conto corrente cointestato, quando scatta l’imposta di bollo? Tutto quello che c’è da sapere sulla…