Se l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro, altrettanto le ferie sono un diritto imprescindibile del lavoratore.
Un periodo di riposo durante l’estate, o anche durante altri periodi dell’anno, è sacrosanto diritto dei lavoratori, che ne possono e anzi devono usufruire per ricaricare le pile dopo un periodo più o meno prolungato di lavoro ininterrotto.
Ovviamente le ferie, più che altro la loro durata e il periodo in cui possono essere consumate, sono a discrezione del datore di lavoro, che ha facoltà di scegliere in che periodo dare il permesso feriale ai lavoratori e può stabilirne anche la durata. Va da sé che se il lavoratore ha un’esigenza differente, può trovare un accordo col datore di lavoro per decidere quando andare in vacanza.
Ma c’è la possibilità, con le dovute maniere e modalità, che il datore di lavoro richiami il lavoratore in servizio prima della fine delle ferie, e in alcuni casi il lavoratore non solo è tenuto a rientrare, ma può rischiare di essere licenziato in caso di “marcata visita”.
Reperibilità e richiamo dalle ferie: ecco i casi in cui si può ignorare
Il richiamo dalle ferie, o anche la loro modifica da parte del datore di lavoro, sono eventi regolamentati da leggi apposite. Ma ci sono dei distinguo da fare, perché le due cose sono molto differenti. Infatti la modifica delle ferie prevede che il datore di lavoro abbia tutto il diritto di cambiare il periodo delle ferie del lavoratore, a patto che la comunicazione avvenga con un congruo anticipo rispetto al periodo di ferie prescelto.
Ovviamente serve anche che ci sia un valido motivo aziendale per far cambiare il periodo di ferie di un lavoratore, e soprattutto occorre prevedere un rimborso economico per il lavoratore nel caso in cui questo debba sostenere delle spese in più rispetto a quanto abbia speso per il progetto originario della vacanza.
Nel caso invece del richiamo in servizio durante il periodo di ferie, sembra che il datore di lavoro abbia tutto il diritto di richiamare dalle ferie il lavoratore a patto che questo sia reperibile. In questo caso il lavoratore non può esimersi dal rientrare in ufficio nel caso in cui ci sia una reale necessità, e se rifiuta di tornare può essere sanzionato dalla sua azienda. Se invece il lavoratore dimostra di non essere reperibile quando è stata inviata la chiamata, o non ha mai dato la disponibilità a essere reperibile, in quel caso può continuare le sue ferie in pace.
