Forse non tutti lo sanno ma anche i sacerdoti ricevono uno stipendio. Vediamo quanto guadagnano ogni mese i preti in Italia.
Non di solo pane vive l’uomo…ma neppure di solo spirito! Anche i sacerdoti, dunque, ricevono uno stipendio ogni mese per poter vivere e fare fronte a tutte le spese. Sapete quanto guadagnano i preti in Italia? tenetevi forte perché sono cifre che davvero nessuno oserebbe immaginare.
Quello del sacerdote è un lavoro a tutti gli effetti per quanto si tratti di un lavoro decisamente particolare e che non tutti possono fare. Il sacerdote, infatti, deve avere prima di tutto una profonda vocazione che lo spinga a voler dedicare tutta la sua vita a Dio.
Detto ciò, però, anche i sacerdoti, hanno degli obblighi lavorativi e degli impegni da rispettare tra cui la celebrazione delle messe ogni giorno. Inoltre i preti, esattamente come ogni essere umano, devono nutrirsi e vestirsi, fare la spesa. Per questo la Chiesa riconosce loro uno stipendio mensile. Ebbene sì, forse non tutti lo sapevano ma anche i preti ricevono lo stipendio.
Ecco qual è lo stipendio mensile dei sacerdoti
La vocazione è la “conditio sine qua non” per entrare in seminario e diventare sacerdote. Ma, a conti fatti, quello del sacerdote è poi un lavoro come molti altri fatto di obblighi da rispettare, orari, impegni. pertanto anche loro, come ogni lavoratore, ricevono uno stipendio. Scopriamo quanto guadagnano i preti nel nostro Paese.
I sacerdoti, ogni mese, ricevono una remunerazione chiamata “Sostentamento clero” . L’importo aumenta con l’aumentare degli anni di sacerdozio e in base ai vari incarichi ricoperti. Nello specifico ad ogni sacerdote, in base al suo livello e agli incarichi che svolge, vengono assegnati dei punti.
Più alti sono i punti e più alta è la remunerazione mensile. Ad esempio, un sacerdote appena “ordinato” ha 80 punti e riceve una remunerazione mensile di 1049 euro lordi. Un vescovo vicino all’età della pensione arriva a prendere anche più di 1800 euro lordi al mese.
Si tratta non di un vero e proprio stipendio ma di un’integrazione che viene erogata laddove il sacerdote non svolga alcun tipo di lavoro oppure lavori ma lo stipendio sia molto esiguo. Nulla, infatti, vieta ai sacerdoti di lavorare nelle scuole o negli ospedali, ad esempio.
Oltre a suddetta remunerazione, le parrocchie devono riconoscere ai preti circa 100 euro al mese per le utenze di acqua, luce e gas. I sacerdoti che, invece, non possono lavorare per età o per condizioni di salute hanno diritto a ricevere 1400 euro lordi al mese a titolo di “pensione”. Le suore e i frati, invece, al contrario dei sacerdoti, non ricevono alcun tipo di stipendio.