Il 30 settembre è stato l’ultimo giorno utile per l’invio del modello 730/2024 relativo al periodo d’imposta 2023, da oggi si incorre nelle sanzioni amministrative previste per il ritardatari
Scadeva ieri, 30 settembre 2024, il termine per l’invio della dichiarazione dei redditi tramite modello 730. Lavoratori dipendenti e pensionati dovevano quindi presentare al Fisco la documentazione relativa ai redditi da lavoro dipendente, assimilati e pensionistici, oltre alle spese detraibili. Mentre per quanto riguarda la presentazione del 730 per le persone fisiche, c’è tempo ancora fino al 30 ottobre prossimo.
L’Agenzia delle Entrate specifica comunque che la dichiarazione dei redditi può essere presentata entro 90 giorni dalle scadenze previste dalla normativa, che a quel punto viene considerata ancora valida. Ma verranno però applicate delle sanzioni per il ritardo che possono variare da un minimo di 250 a un massimo di 1.000 euro.
Ieri era l’ultimo giorno utile
La presentazione della dichiarazione dei redditi con il modello 730 una volta era fissata per la metà di giugno, poi l’anno della pandemia aveva fatto slittare la dichiarazione a fine settembre per cause contingenti visto le tante difficoltà che c’erano state dopo la ripartenza, una scadenza che da quel giorno l’Agenzia delle Entrate ha deciso di adottare definitivamente. Ieri quindi, 30 settembre, è stato l’ultimo giorno utile per l’invio del modello 730/2024, relativo al periodo d’imposta 2023. Ma come accade sempre in questi casi dimenticanze e intoppi burocratici potrebbero portare a bucare la scadenza, ma c’è comunque un modo per rimediare e non incorrere nelle conseguenze amministrative. Infatti per chi non ha presentato il Modello 730 nei tempi previsti esiste la possibilità di optare per il Modello Redditi PF, che può essere inviato entro il 31 ottobre. Questa opzione è disponibile sia per i titolari di partita IVA sia per coloro che non hanno rispettato la scadenza del 730.
Le possibili conseguenze
La scadenza del 30 settembre per lavoratori dipendenti e pensionati è da considerarsi in realtà come un primo termine, ma non quello definitivo. Infatti chi non ha presentato il modello 730 può correre ai ripari, evitando quindi le relative sanzioni, entro il 31 ottobre per il calcolo del pagamento delle imposte dovute, così come per beneficiare di detrazioni e bonus fiscali, che però è bene sapere saranno calcolati, e quindi eventualmente accreditati, in tempi più lunghi. Tutte le tempistiche sono perfettamente spiegate sul sito dell’Agenzia delle Entrate che illustra anche come la scadenza del 3 ottobre sia a quel punto definitiva e come da quel giorno scattano inevitabilmente una serie di sanzioni, che aumentano man mano che passa il tempo di presentazione della Dichiarazione. In ogni caso l’ultima effettiva chiamata per la presentazione del modello Redditi precompilato tardivo è posta dopo 90 giorni dalla scadenza, quindi entro il 29 gennaio 2025. Questa è la data ultima per mettersi in regola, in modalità tardiva, con la presentazione della dichiarazione dei redditi 2024 con ovvia sanzione calcolata in base al ritardo accumulato, saltato anche questo ultimo step resta solo da attendere la cartella esattoriale con le relative multe, interessi di mora e sanzioni varie che verranno applicate.