Nonostante la precettazione attuata dal ministro Salvini, lo sciopero il 17 novembre ci sarà. Andiamo a vedere nei dettagli chi si fermerà.
Lo sciopero si farà anche in forma ridotta. La precettazione decisa dal ministro Salvini, in accordo con il governo, ha portato l’agitazione ad essere ridotta dalle 8 alle 4 ore (9-13 ndr). Una decisione non condivisa dagli stessi sindacati che hanno parlato di “scelta grave. Ne prendiamo atto per salvaguardare i lavoratori che avrebbero pagato conseguenti pesanti“.
Ma quali sono i settori che si fermeranno venerdì 17 novembre? Partiamo dai trasporti. I mezzi pubblici (e non) si fermeranno dalle 9 alle 13 anche se sarà garantito il servizio da inizio servizio fino alle 8:59 e poi da fine agitazione. Trenitalia consiglia di vedere il proprio sito per verificare eventuali variazioni o cancellazioni. La stessa cosa riguarda Italo.
Dalla scuola al pubblico impiego: tutte le informazioni
Nella giornata di domani si fermerà anche la scuola per l’intera giornata di lavoro. Dalle materne all’università, quindi, c’è il forte rischio disagio a causa dell’agitazione che riguarderà tutto il personale. Come riportato dall’Adnkronos, ad aderire allo sciopero sarà anche la rete dei studenti.
Agitazione che coinvolgerà anche i vigili del fuoco e il pubblico impiego. Nel primo caso lo stop avverrà dalle 9 alle 13. Nel secondo, invece, dovrebbe essere di otto ore e incroceranno le braccia tutti i lavoratori appartenenti a Cgil e Uil degli enti locali e della sanità. Si fermeranno anche i lavoratori delle Poste e degli uffici postali. A chiudere il lungo elenco sono i lavoratori dell’igiene ambientale (raccolta rifiuti). Anche per loro la protesta durerà 8 ore.
Giornata nera per l’Italia
Una giornata che non si preannuncia semplice per il nostro Paese a causa di questo sciopero generale convocato dalla Cgil e dalla Uil contro la manovra. I due sindacati, nonostante il pugno duro del governo, non hanno mai pensato ad un passo indietro. Dalle 9 alle 13, quindi, si fermeranno quasi tutti i settori per dire no alla Legge di bilancio. E si prospetta, quindi, un venerdì di disagio per tutti quelli che decideranno di non aderire a questa agitazione.