Un Bonus casa verrà tagliato nel 2025 diventando meno conveniente. Chi deve effettuare una ristrutturazione meglio agisca subito.
Cosa accadrà al Bonus ristrutturazione nel 2025? L’aliquota scenderà ma non è questa la brutta notizia. Dal 2028 sarà ancora più complicato riqualificare il proprio immobile.
La Legge di conversione del Decreto Superbonus approvata dal Senato prevede una riduzione dell’aliquota del Bonus Ristrutturazione peggiore di quanto preventivato. Ad oggi e per tutto il 2024 i cittadini possono godere di condizioni più vantaggiose rispetto le caratteristiche base della misura. L’aliquota è del 50% e il tetto di spesa massimo di 96 mila euro. Questo Bonus si affianca ad altri aiuti per i cittadini che intendono ristrutturare casa e riqualificarla dal punto di vista energetico. C’è il Superbonus 70%, il Bonus eliminazione barriere architettoniche al 75%, l’Ecobonus con detrazione al 50 o 65%.
Ogni misura include delle spese ammesse e comporta degli obblighi da rispettare per non perdere il diritto alla detrazione. Questi Bonus sono importanti soprattutto ora che la Direttiva Case Green dell’Unione Europea impone la transizione green degli edifici residenziali per non avere tra le mani una casa di esiguo valore. E invece dopo la cancellazione della cessione del credito e dello sconto in fattura arriva un’altra mazzata per gli italiani.
Cosa accadrà al Bonus casa dal 2025 in poi
Le condizioni vantaggiose del Bonus casa o Bonus ristrutturazione scadranno il 31 dicembre 2024. Significa che dal 1° gennaio 2025 verranno applicate le condizioni normali, con detrazione al 36% su tetto di spesa massimo di 48 mila euro. Si torna alla base ma questa non è una novità. La vera sorpresa – spiacevole per gli italiani – è che la Legge di conversione del DL 39/2024 ha ritoccato l’aliquota rimodulandone percentuale e scadenze.
Dal 2025 al 2027 il Bonus casa avrà una detrazione del 36%. Dal 2028 al 2033, invece, scenderà fino al 30%. Una riduzione che colpirà tutti gli interventi ammessi alla misura. Sia i lavori di manutenzione ordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia su singole unità immobiliari residenziali sia i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria su parti comuni di edifici residenziali.
Tra gli interventi ammessi anche quelli su immobili danneggiati dalle calamità naturali e l’eliminazione delle barriere architettoniche, la prevenzione di atti illeciti, la riduzione dell’inquinamento acustico, la bonifica dell’amianto e l’acquisto di posti auto o box. Per tutti questi lavoro la detrazione spettante dal 2028 sarà del 30%. Una differenza importante rispetto al 50% applicato nel 2024. Chi ha in mente di effettuare dei lavori, dunque, è bene che si attivi prima che il recupero della spesa diventi sempre più piccolo.