Il nuovo anno potrebbe presentarsi peggio di quanto si crede con le buste paga che potrebbero presentare delle brutte sorprese
nuovo anno non si aprirà solo con buone notizie, con nuovi progetti e speranze che potranno accompagnarci nel corso di questi mesi. In realtà, come sempre, anche le brutte notizie sono dietro l’angolo e aspettano solo che si arrivi a quel punto della strada per saltare fuori e colpirci inaspettatamente. Anche nel 2025 sarà così.
Già per quanto riguarda questo e il prossimo mese sono in arrivo due male novelle, le quali riguarderanno tutti coloro i quali, da lavoratori dipendenti, ottengono una busta paga alla fine del mese. Questa potrebbe subire alcune riduzioni che, con ogni probabilità, non erano state previste o calcolate dai diretti interessati.
A operare e, quindi causare questa riduzione, saranno gli stessi datori di lavoro, chiamati a metter mano per poter adempiere ai propri compiti fiscali ed economici, come avviene ogni anno dall’entrata in vigore di alcune norme specifiche. Un qualcosa, quindi, di inevitabile e con il quale bisognerà fare i conti a breve.
Potrebbe, però, essere importante saperlo almeno con qualche giorno d’anticipo, così da poter in qualche modo ovviare a questo imprevisto e cercare, qualora ce ne fosse bisogno, di limitare i danni che questa riduzione potrebbe portare. Intanto, cercheremo insieme di capire da dove ha origine tutto ciò.
Quando avvengono le trattenute sulla busta paga
Prima di tutto è necessario sapere che ogni nuovo anno, i datori di lavoro, in qualità di sostituti d’imposta, effettuano le operazioni di conguaglio di fine anno sulla contribuzione e gli elementi variabili della retribuzione di ogni lavoratore. A fornire chiarimenti in tal senso, è stato lo stesso INPS, attraverso una circolare (numero 108 del 23 dicembre 2024) pubblicata sul proprio sito di riferimento.
In particolar modo, in questo teso l’Istituto rende noto che il corretto calcolo dell’imponibile contributivo e della gestione dei diversi elementi variabili della retribuzione, tra i quali rientrano anche il TFR e i fringe benefits, è una pratica che avviene di solito alla fine anno.
Questa, si sottolinea, consiste in parole povere nel riconoscimento di quelle somme che potrebbero essere dovute dovute o dell’applicazione delle trattenute che risultano nei mesi di gennaio e febbraio 2025. Si tratta di un’operazione che si rivela necessaria per consentire ai lavoratori di sistemare la propria situazione fiscale e contributiva.
Se analizzando il conguaglio di fine anno viene fuori che il lavoratore durante il 2024 ha versato più contributi e imposte di quelle dovute, il datore di lavoro deve procedere al rimborso dell’importo calcolato con lo stipendio di gennaio o febbraio 2025, al contrario vengono effettuate delle trattenute.