Sospeso l’assegno INPS di 531 euro al mese, il motivo è inaspettato

In quale caso l’assegno da 531 euro al mese può essere sospeso dall’Inps? Attenzione a non commettere errori

Esiste un sussidio mensile erogato dall’Inps il cui importo è pari a 531,76 euro e che viene ricevuto da molte persone per dodici mesi all’anno, per un importo complessivo pari a 6.381,12 euro. Si tratta di una provvidenza assistenziale che, come del resto accade in tutti questi casi, è esente dall’Irpef e pertanto non è soggetto a tassazione alcuna.

Assegno inps mensile, quando può essere sospeso
In quali casi l’Inps può interrompere l’erogazione dell’assegno da 531 euro al mese (cityrumors.it)

Chi lo percepisce, dunque, non dovrà inserirlo nella dichiarazione dei redditi in quanto non concorrerà alla formazione del reddito. Questo comporta che non vada a costituire il requisito reddituale per ottenere ulteriori prestazioni assistenziali o sociali. Ma attenzione perché in alcuni casi specifici l’Inps può procedere con la sua sospensione. Scopriamo quando e di che cosa si tratta.

Sospensione assegno Inps da 531 euro mensili: quando accade

La misura in questione viene erogata previo accertamento da parte di una Commissione apposita operante presso l’Asl di competenza; sarà successivamente l’Inps a verificare il verbale prodotto stabilendo se convalidarlo o meno o decidendo di avviare una visita ulteriore. Quello che si va a verificare è infatti il grado di invalidità civile e la sua eventuale evoluzione nel tempo per decidere se corrispondere o meno l’indennità di accompagnamento che, per il 2024, ha un importo di 531,76 euro.

Chiarimenti inps su ricovero superiore a 29 giorni e indennità di accompagnamento
Indennità di accompagnamento Inps: ecco quando può essere interrotto il versamento (cityrumors.it)

Chi inizia a ricevere l’indennità di accompagnamento per invalidità civile però non deve abbassare la guardia ma verificare, giorno dopo giorno, di rispettare i requisiti richiesti per non rischiare di perderla. Esiste una casistica specifica che potrebbe comportare la decisione da parte dell’Inps di interrompere l’erogazione. Questo avviene in caso di ricovero, superiore a 29 giorni, a totale carico dello Stato. Casistica questa specificata anche nella pagina dedicata all’indennità sul sito dell’Inps.

C’è però anche una buona notizia: l’Inps ha chiarito con un apposito messaggio, il numero 3347 del settembre 2023, che qualora la struttura sanitaria non vada a garantire un’assistenza esaustiva l’indennità di accompagnamento potrà essere corrisposta anche in caso di ricovero superiore a 29 giorni in una struttura ospedaliera convenzionata con il SSN o pubblica. Ad esempio nel caso in cui la presenza continua di un infermiere privato o di un familiare sia necessaria l’indennità non verrà sospesa. Questo qualora il personale interno non riesca a provvedere a tutte le necessità quotidiane del ricoverato.

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