Nel 2025, per alcuni percettori dell’Assegno di Inclusione scatterà lo stop temporaneo dell’erogazione, come stabilito dalla normativa: cosa fare in questi casi.
Durante il prossimo anno chi ha già presentato la domanda per l’Assegno di Inclusione, il sostegno economico che, insieme al il Supporto per la Formazione e il Lavoro (Sfl), ha sostituito dal 1° gennaio 2024 il Reddito di Cittadinanza, continueranno a percepire la misura.
Per molti, però, secondo quanto stabilito dalla normativa in merito, scatterà la sospensione che non sarà definitiva, ma temporanea. Lo stop, difatti, arriverà quando il beneficiario raggiungerà il limite di mensilità continuative per l’erogazione che sono state stabilite. Cosa sarà necessario fare e quante volte può essere rinnovato l’Assegno di Inclusione? Vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito e cosa stabilisce la normativa.
La normativa sull’Assegno di Inclusione, introdotto dal 1° gennaio 2024, stabilisce che i percettori possono ricevere il sostegno economico per un periodo continuativo di 18 mesi dopo la presentazione e l’accettazione della domanda.
A quel punto, come accadeva con il Reddito di Cittadinanza che la misura ha sostituito, l’erogazione verrà sospesa per un mese e sarà necessario presentare una nuova domanda dimostrando di essere ancora in possesso dei requisiti previsti con le stesse modalità della prima richiesta: in via telematica accedendo al portale Inps o avvalendosi di un patronato o Caf. Il sostegno, dunque, può essere rinnovato, ma la durata della nuova erogazione, dopo lo stop di un mese, sarà inferiore rispetto al primo periodo di fruizione, saranno, difatti, corrisposte 12 mensilità, 6 in meno.
Per chi ha iniziato a percepire l’Adi già nei primi mesi dell’anno in corso, durante il 2025 arriverà lo stop e dovrà effettuare la procedura per il rinnovo. Per fare un esempio: i percettori che ricevuto la prima mensilità a febbraio 2024 riceveranno gli importi sino a luglio del prossimo anno e dovranno rinnovare l’Assegno di Inclusione ad agosto tornando a ricevere le somme da settembre, per 12 mensilità sino a agosto del 2026. Sarà necessario, però, rimanere in possesso dei requisiti per tutta la durata dell’erogazione.
Bisogna ricordare, infine, che, come spiega l’Inps, non esiste un limite di rinnovi. Se si è in possesso dei requisiti previsti anche dopo la scadenza del secondo periodo di erogazione, la misura potrà essere nuovamente percepita, ma sempre con uno stop temporaneo di un mese tra un periodo e l’altro e sempre presentando una nuova domanda all’istituto di previdenza sociale con le modalità previste.
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