Strumenti musicali in condominio: risarcimenti stellari se non si seguono le regole attuali

Se hai la passione di suonare devi stare attento a dove vivi. Se abiti in un appartamento e suoni uno strumento rischi grosso.

Un musicista sa benissimo che per coltivare la sua passione per la musica deve disporre di uno scantinato insonorizzato e farlo in appartamento non è la cosa più conveniente. Se stai imparando a fare musica devi sapere che se vivi in un palazzo ci sono una serie di limitazioni per il tuo hobby. Suonare nel tuo appartamento può essere infatti molto rischioso perché può causare problematiche con gli altri condomini.

Cosa si rischia se si suona in appartamento
Cosa si rischia se si suona in un appartamento (cityrumors.it)

In un contesto residenziale, infatti, a meno che non disponi di un ambiente insonorizzato, possono sorgere problematiche di convivenza con i tuoi inquilini. La musica, anche se è bella, può essere un disturbo per gli altri abitanti del palazzo o per i vicini, che possono lamentarsi del rumore, anche se sei un bravo musicista. La legge può punire severamente il musicista che disturba il vicinato, perché le regole sono chiare.

Musica in un condominio, ecco cosa si rischia

Suonare, come cantare, può disturbare il vicinato e può portare anche ad una denuncia per disturbo alla quiete pubblica. Vien da sé che l’aspirante musicista può essere costretto a risarcire i condomini per i rumori fastidiosi prodotti dal proprio strumento musicale, anche se si tratta di gradevoli melodie. Lo stesso accade anche a chi riproduce musica registrata ad alto volume. Ma cosa si rischia? Una recente sentenza spiega tutto.

Cosa dice la legge contro chi suona in casa
Anche se suoni bene puoi essere denunciato dai vicini (cityrumors.it)

L’articolo 844 cod. civ. vieta la diffusione di rumori quando superano la normale tollerabilità. La giurisprudenza ha elaborato un criterio oggettivo per misurare le emissioni sonore, concludendo che tale limite è di un incremento massimo di 5 decibel al giorno e 3 durante la notte. La misurazione è effettuata da un fonometrista. Inoltre, il giudice deve tenere conto anche di diversi fattori come: la zona di residenza; la frequenza; l’orario in cui viene riprodotto il rumore e il motivo.

E la situazione può variare anche dal regolamento condominiale, che può vietare certi orari per la diffusione della musica. Generalmente gli orari permessi per diffondere musica vanno dalle 9 alle 12 e dalle 16:30 fino alle 20 di sera, con variazioni in base alle decisioni del Comune. Se uno infrange le regole può incorrere in un’azione legale, con un processo e, infine, il risarcimento dei danni morali.

Il risarcimento è anche dovuto al deprezzamento della proprietà, a causa della mancanza di quiete, e per i danni alla salute causati dal mancato riposo e dallo stress.

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