Superbonus 2024, cosa c’è di diverso rispetto a pochi mesi fa? Tutto quello che dovresti sapere in merito
Con l’inizio del nuovo anno il governo ha annunciato che ci saranno un bel po’ di novità. In particolar modo per quanto riguarda il Superbonus 2024. Le prime mosse non si sono fatte assolutamente attendere. A partire dal primo giorno del nuovo anno, infatti, il contributo si è ridotto al 70%. Non è finita qui visto che nel 2025 si abbasserà ancora di più arrivando al 65%. Per i lavori che non sono stati completati entro il 31 dicembre dello scorso anno si andrà per la sanatoria.
Le novità, ovviamente, non sono affatto finire qui visto che è stato istituito anche un “fondo povertà” dedicato ai redditi con Isee sotto i 15mila euro. Soldi che saranno destinati a compensare la differenza che riguarda la precedente aliquota del 110% e quella attuale che è stata fissata nella misura del 70%. Solamente in un caso: ovvero se i lavori, entro il 31 dicembre 2023, hanno raggiunto uno stato di avanzamento pari al 60%.
L’originaria maxi-detrazione al 110% sarà mantenuta solo per gli interventi realizzati e asseverati al 31 dicembre 2023. Questo (e molto altro ancora) è stato inserito nel decreto legge sui bonus edilizi pubblicate nella Gazzetta Ufficiale.
Cosa vuol dire asseverazione entro il 31 dicembre 2023? Nel caso in cui si dovesse verificare l’opzione per la cessione del credito o per lo sconto in fattura sulla base di Stato avanzamento lavori (Sal) effettuati fino al 31 dicembre 2023, le detrazioni spettanti ai fini del Superbonus nella misura del 110% non saranno recuperate se tali interventi non sono stati ultimati. Per i lavori che sono stati già avviati solo chi ha effettuato l’asseverazione entro quella data potrà mantenere invariato il beneficio nella originaria misura del 110%.
L’asseverazione per ottenere il Superbonus 110% è una certificazione data da un tecnico abilitato in cui si devono avere almeno due requisiti. In primis il rispetto dei requisiti tecnici degli interventi effettuati e come seconda opzione la congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati.
Come annunciato in precedenza è stato istituito un fondo povertà. Di cosa stiamo parlando? Un aiuto importante per i cittadini con i redditi più bassi e con un basso Isee (15mila euro) che hanno realizzato entro il 2023 lavori pari almeno al 60%, da utilizzare per le spese sostenute dal 1° gennaio al 31 ottobre 2024. Un contributo erogato da parte dell’Agenzia delle entrate entro 60 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento in esame.
Barriere architettoniche: i contribuenti potranno fruire una detrazione dall’imposta lorda per le spese documentate sostenute fino al 31 dicembre 2025. Con l’obiettivo di realizzare i lavori in edifici già esistenti come: scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici. Zone sismiche: esclusa la possibilità di cedere il bonus per i lavori di demolizione e ricostruzione degli edifici localizzati nelle zone sismiche 1, 2 e 3.
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