Il superbonus è in scadenza, entro il 31 dicembre decadrà. Tuttavia si pensa ad un’estensione di almeno 6 mesi per sostenere i costi.
La questione è molto delicata perché il beneficio del 90/110% è destinato a finire e quindi a portare anche una scia di prodotti che non sono stati ultimati. Le imprese da mesi soffrono per la condizione in cui sono stati posti di cessione del credito, questo ha rallentato le opere e oggi ha portato una situazione di stallo totale.
Ci si aspetta fermamente una proroga, la questione però è sicuramente cosa potrebbe accadere dal punto di vista pratico anche per i condomini, laddove le imprese non riuscissero a portare a termini i lavori e quindi completare tutto entro la data utile.
La domanda che attanaglia tutti al momento è cosa accade se la ditta non riesce ad ultimare i lavori entro fine anno? La verità infatti è che molti dei lavori che al momento sono in corso d’opera non saranno ultimati per quella data, che piaccia oppure no. Questo per una serie di motivi diversi, materiali, costi, condizioni esterne. Quindi si slitterà al 2024, la speranza a quel punto è proprio nella Legge di Bilancio che possa portare uno slittamento che quindi permetta di concludere i lavori in corso. Tutto è nelle mani della prossima legge dunque che dovrebbe attestarsi sui 25 miliardi circa.
Di come suddividere i fondi c’è grande attenzione ma anche preoccupazione, il maxi incentivo ora è in corso per chi ha avviato i lavori prima della stretta del governo che quindi aveva dato una proroga sul finire le opere. Ora però si chiede ancora tempo. Sostanzialmente per come sono al momento le cose i condomini andranno a pagare loro un 30% dei lavori se questi non saranno ultimati entro la data utile del 31 dicembre. Per tale motivo tutti chiedono a gran voce la proroga di almeno 6 mesi che il governo valuterà in corso d’opera.
Questo si traduce di fatto in un ulteriore debito, cosa che viene ad aggiungersi alla compensazione dei crediti già in corso. Verosimilmente potrebbe scattare più una mini proroga, quindi non per tutti ma solo per quei condomini che non riuscirebbero a completare i pagamenti. In alternativa probabilmente potrebbe anche esserci un piano per poter scaricare i crediti entro l’anno. La questione è aperta e sul tavolo, al momento non ci sono conferme ma solo preoccupazione per quello che potrebbe accadere senza nessun provvedimento ulteriore.
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