Tassa, quando può essere definita “breve”? Tutto quello che serve sapere e che fino ad ora non conoscevi affatto
Per chi non lo sapesse la prescrizione delle tasse avviene dopo che sono trascorsi 10 anni. Anche se, a dire il vero, esistono determinati casi in cui si può intervenire molto prima. In questo caso, infatti, spunta la vicenda della “prescrizione breve“. Di cosa stiamo parlando? Non è altro che un istituto che prevede l’estinzione del diritto nel riscuotere il credito vantato se lo stesso non viene esercitato entro un terminato periodo di tempo.
La prescrizione breve può essere ridotta addirittura in 5 anni anziché 10. In ogni caso si deve sapere che il decorrere dei termini deve essere conteggiato a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui l’importo doveva essere (in un primo momento) versato. Una volta attraversato questo periodo di tempo sia le tasse che le imposte non devono essere più versate. Sia nel primo che nel secondo caso il “termine di annullamento” delle relative cartelle esattoriali è sempre lo stesso.
Segno del fatto che la prescrizione del tributo genera l’avviso di pagamento. La decorrenza inizia dal giorno successivo fino ad arrivare a quello in cui la cartella è stata notificata al contribuente.
Per quali tasse è prevista la prescrizione breve?
Ovviamente la domanda che sicuramente vi starete ponendo è la seguente: per quali tasse è prevista la prescrizione breve? Le tasse e le imposte che possono avere termini di prescrizione breve (in cinque anni) sono quelli che possono essere esigibili da Comuni, Regioni e Province. In particolar modo da: Imu, Tari, Icp, tassa di soggiorno, sanzioni amministrative, tosap, sanzioni penali e multe stradali.
Prescrizione che, tra l’altro, è prevista anche per i contributi previdenziali (grazie ad Inps ed Inail). In tutti i casi citati in precedenza viene richiesto il pagamento di tributi e contributi. Allo stesso tempo va anche ricordato che la prescrizione può intervenire in cinque anni. Una notizia non da poco per quanto riguarda il contribuente che ha il sacrosanto diritto per esercitare il tutto su richiesta.
Nel caso in cui, anche per un debito prescritto, viene richiesto il pagamento il contribuente deve presentare assolutamente ricorso in autotutela. Altrimenti, come accade nelle altre ipotesi, potrà farsi aiutare da un avvocato che studierà la sua causa.