TFR e assegno di divorzio: attenzione alla regola che sta mettendo nei guai le famiglie

Assegno di divorzio e TFR possono mettere nei guai le famiglie: ecco quali sono le cose da poter fare in questi casi.

C’è da prestare attenzione ad alcune regole che possono mettere nei guai le famiglie sull’assegno di divorzio e su come utilizzare il TFR. Le ultime norme civili prevedono infatti una serie di obblighi che possono intaccare anche la liquidazione: ecco di cosa si tratta.

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TFR e assegno di divorzio-Cityrumors.it

La fine di un matrimonio corrisponde alla fine di un amore e a momenti complicati, ma ci sono delle responsabilità che non si possono eludere. La normativa civilista italiana prevede alcuni obblighi di assistenza familiare che consentono a tutti i membri della famiglia di poter vivere nel migliore dei modi, anche in caso di divorzio. Alcune novità legislative però riguardano l’assegno di mantenimento e il TFR: ecco cosa deve sapere il coniuge inadempiente in questi casi.

TFR e assegno di divorzio: quali sono gli obblighi per il coniuge inadempiente

Dopo la sentenza di divorzio da parte del giudice, il coniuge economicamente più forte è dovuto a versare mensilmente l’assegno di mantenimento a quello più debole. Si tratta di una tutela molto importante che se il coniuge non osserva può andare incontro a pene non solo civili, ma anche penali. L’assegno divorzile è uno strumento efficace che consente ai coniugi di fornire mezzi economici adeguati al sostentamento della propria famiglia. Nel caso in cui un coniuge non corrisponda l’assegno di mantenimento, le conseguenze sono davvero rischiose per lui e possono intaccare anche il TFR: ecco in che modo.

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Attenzione alla regola che sta mettendo nei guai le famiglie-Cityrumors.it

L’importo dell’assegno di mantenimento viene disposto dal tribunale quindi quando non viene versato fa scattare una serie di sanzioni che vanno dal civile al penale. L’art. 8 della legge sul divorzio sancisce che: “Il coniuge cui spetta la corresponsione periodica dell’assegno, dopo la costituzione in mora a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento del coniuge obbligato e inadempiente per un periodo di almeno trenta giorni, può notificare il provvedimento in cui è stabilita la misura dell’assegno ai terzi tenuti a corrispondere periodicamente somme di denaro al coniuge obbligato con l’invito a versargli direttamente le somme dovute”.

Il coniuge che non riceve l’assegno può rivolgersi anche al datore di lavoro del coniuge inadempiente chiedendo di corrispondere direttamente a lui l’ammontare stabilito per legge dallo stipendio, ma non solo. La legge consente anche il sequestro dei beni del coniuge ovviato a versare l’assegno. Tra i beni sequestrabili c’è, oltre allo stipendio, anche il TFR già maturato e accantonato in azienda. Questo viene sequestrato per garantire l’adempimento degli obblighi di mantenimento.

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