La volontà è quella di uno spostamento dei saldi invernali alla prima settimana di febbraio per avere tempo sufficiente per recuperare le vendite perdute
Già l’inflazione sta erodendo mese dopo mese il potere d’acquisto delle famiglie italiane, costrette a scegliere cosa comprare e cosa rimandare al mese successivo, ma per esercenti e commercianti di alcuni settori si aggiungono anche le problematiche legate a queste anomale temperatore primaverili che fermano la corsa agli acquisti per il cambio di stagione.
E’ direttamente l’associazione di categoria Confesercenti a lanciare l’allarme sul calo vendite nella moda: il caldo anomalo sta rallentando gli acquisiti di capi invernali. Anche la Fismo, la federazione dei negozi di abbigliamento della confederazione, ha chiesto lo spostamento dei saldi alla prima settimana di febbraio, in modo da avere più tempo per recuperare le vendite perdute.
L’autunno anomalo che stenta ad arrivare, con temperature praticamente primaverili, sta affossando gli acquisti di abbigliamento invernale che, già messi a rischio dalle difficoltà delle famiglie a causa dell’inflazione, segnano cali che arrivano a punte del 20%. Una situazione complicata quindi per gli esercenti che, con grande fatica, avevano rialzato la testa dopo la drammatica fase delle varie restrizioni causa pandemia che avevano portato anche alla chiusura di migliaia di attività impossibilitate a pagare le spese correnti. Ecco perchè la Fismo-Confesercenti propone di posticipare a febbraio l’avvio dei saldi, ora previsto a gennaio, per avere tempo sufficiente per provare a recuperare le vendite che stentano ancora a decollare. “Le vendite di capi, calzature e accessori autunno-inverno sono in netto calo in tutti i territori, con punte fino al -20% rispetto allo scorso anno” ha spiegato Benny Campobasso presidente nazionale Fismo Confesercenti. “Con gli acquisti già frenati dal caro-vita, che restringe il budget dedicato dalle famiglie all’abbigliamento, il cambiamento climatico aggiunge un nuovo elemento di difficoltà per i negozi di moda”.
Ecco perchè la proposta delle associazioni di categoria per mitigare il problema potrebbe essere quella di far slittare di un mese la data di inizio dei saldi invernali 2024, da gennaio a febbraio. “Così si darebbe modo alle imprese, fortemente penalizzate dalle scarse vendite di questo inizio d’autunno, di recuperare parte dei profitti. Con i saldi fissati a inizio gennaio, non c’è tempo per commercializzare le merci a prezzo pieno” ha aggiunto Campobasso. E c’è anche chi va oltre, proponendo di rendere fisse le eventuali nuove date dei saldi invernali, anche per contrastare la grande distribuzione e l’e-commerce che non hanno nessuna ripercussione da un clima che non è più quello con le stagioni più o meno predefinite.
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