Tutto è pronto per la nuova moneta: ecco l’Euro digitale

La Banca centrale europea ha concluso la fase di sperimentazione del nuovo sistema di pagamento che a breve verrà introdotto in tutta l’area della comunità

Negli ultimi tempi stiamo assistendo a grandi cambiamenti nelle nostre storiche abitudini, complice lo sviluppo incredibile della tecnologia. Indubbiamente grazie a tutto ciò il nostro stile di vita è migliorato, ma a volte sorge spontanea la domanda se non ci sia il pericolo di andare troppo oltre. Uno degli argomenti più discussi, ed evidentemente più innovativi, riguarda l’euro digitale, destinato a rivoluzionare il sistema dei pagamenti, ma come funziona?

Arriva l’euro digitale – Cityrumors.it

 

Innanzi tutto ricordiamo che a ottobre 2023, dopo due anni di lavori che hanno consentito di valutare gli aspetti tecnici di questo progetto, la BCE ha deciso di avviare dal 1 novembre 2023 la cosiddetta fase di preparazione, che durerà come minimo altri due anni. Con molta probabilità la sua nascita potrebbe giungere il primo gennaio 2028.

Ecco l’Euro Digitale

L’Euro Digitale è una valuta del tutto virtuale emessa dalla Banca centrale europea (BCE). La definizione corretta è Central Bank Digital Currency (CBDC) e sarà accessibile solo in digitale. É una valuta identica all’euro fisico per valore.  Il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, ha precisato più volte che “un euro resta un euro”, a prescindere dal fatto che sia una moneta fisica oppure un importo digitale. A chiunque sarà concesso inoltre di convertire un euro fisico in un euro digitale e viceversa. Ha un valore legale e garantito dalla Banca centrale europea. Può essere usata per i pagamenti nei 19 Paesi UE e sarà accessibile a imprese e cittadini per pagare in modo più veloce, sicuro e innovativo. Non si tratta di una “criptoattività”, ma proprio come il contante intende mantenere il suo valore nominale.

L’obiettivo infatti è rispondere alla diffusione delle criptovalute e fornire un’alternativa gratuita ai grandi circuiti di pagamento. Per questo proprio le banche sono critiche nei suoi confronti, soprattutto perché, a differenza delle carte di debito e credito, porterebbe a transazioni senza commissione. Gli analisti stimano una perdita tra il 5-20% dei profitti per le banche europee tra minori interessi per i depositi digitalizzati, meno commissioni su pagamenti e maggiori costi.

La sede della Bce – Cityrumors.it –

 

Poca privacy per i cittadini

Punto dolente potrebbe essere  la privacy, perché se è vero che l’euro digitale intende essere un mezzo di pagamento elettronico accessibile a tutti e gratuito, quale evoluzione naturale della moneta unica, servono robuste garanzie anche in termini di privacy. D’altronde nello spirito della proposta di Regolamento l’euro digitale,  come bene evidenzia il Garante privacy italiano, “mira a fornire alle persone la possibilità di effettuare pagamenti elettronici, sia online che offline, in aggiunta all’uso del contante”. Perciò, le raccomandazioni dell’EDPB (Comitato europeo per la protezione dei dati) sono importanti e volte a garantire che tale strumento divenga una valuta digitale sicura e rispettosa della privacy degli utenti. Non solo, deve essere conforme anche con le normative in materia di antiriciclaggio.

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