Un ‘bonus’ in arrivo direttamente in busta paga e relativo ad un limite massimo di 60mila euro? I dettagli della misura allo studio del Governo.
Ci sono buone notizie sul fronte delle entrate per i nuclei familiari, dopo mesi certamente non facili nel corso dei quali l’inflazione ha parzialmente eroso i risparmi di molti italiani e il caro vita ha fatto il resto. La novità in questione è frutto delle intenzioni del Governo italiano sul breve e medio periodo in fatto di misure economiche atte a ristabilire un certo equilibrio nelle finanze delle famiglie ed in particolare di quelle che si trovano in difficoltà economica.
Guardando da un lato alle risorse nazionali certamente limitate e dall’altro a tutto quello che potrà essere inserito nella prossima legge di Bilancio da approvare entro fine 2024. A tal proposito vi sono novità interessanti che potrebbero portare ad un prezioso arricchimento della busta paga di molti lavoratori. Scopriamo di cosa si tratta.
Bonus in busta paga fino a 60mila euro? Le ipotesi
Ad oggi vi sono già alcune misure attive che agiscono direttamente sullo stipendio dei lavoratori. Una strada intrapresa nel 2023 quando l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha introdotto un più massiccio taglio del cuneo fiscale, che però a fine 2024 verrà a concludersi. L’idea è quella di prorogarlo per tutto il 2025, anche se bisognerà fare i conti con i vincoli che il patto di stabilità Ue impone all’Italia in seguito all’approvazione, a fine 2023, di una Manovra in deficit.
Ad oggi lo sgravio contributivo è riservato ai lavoratori con buste paga fino a 2.692 euro e che possono beneficiare di extra introiti fino a 100 euro netti in più al mese. A questo si somma il taglio dell’Irpef che comporta aumenti fino a 260 euro l’anno. Per le lavoratrici con almeno 3 figli lo sgravio contributivo resterà attivo anche nel 2025 e nel 2026 a patto che uno dei tre sia minorenne e ha un valore massimo di 3000 euro l’anno.
Come per il taglio del cuneo, anche nel caso delle aliquote Irpef revisionate l’intenzione è quella di continuare anche nel 2025 mantenendone solo tre. Lo ha confermato Maurizio leo, viceministro all’economica e alle finanze specificando che l’intenzione è quella di comprendere anche i redditi superiori a 50mila euro. Andando in tal modo ad estendere loro il diritto a ottenere i 260 euro di taglio derivanti dalla seconda aliquota da un lato e riducendo quella del 43% che viene applicata a questi redditi dall’altro. Andando a fissare un limite indicativamente a 60mila euro, un range (50-60mila) che riguarda lavoratori che a detta del governo non possono essere considerati ricchi.