Uova di Pasqua, prezzi ai così alti: tutta colpa della crisi del cacao africano. Gli ultimi aggiornamenti
Un 2024 che rischia di essere amaro per la Pasqua. No, non ci stiamo riferendo al gusto della cioccolata per via delle uova, ma a ben altro. Costi che sono inesorabilmente aumentati. Soprattutto per via della forte crisi. A partire dalle coste africane fino ad arrivare ai laboratori artigianali. Basti pensare che per un classico uovo di cioccolato (che non supera i 365 grammi) si può arrivare a spendere anche una cifra intorno ai 18 euro. A dir poco impensabile fino a qualche anno fa.
Anche perché si tratta di un aumento del 33%. Le notizie negative non sono affatto finite qui visto che le cose potrebbero andare, sempre di più, a peggiorare. I prezzi delle fave di cacao sono decisamente insostenibili. In particolar modo in Costa D’Avorio e Ghana che, complessivamente, producono il 60% del cacao mondiale. I raccolti, negli ultimi tre anni, sono scarsissimi. A riportare il tutto cui ha pensato la rivista “Reuters”: negli ultimi due anni i prezzi del cacao sono raddoppiati. Soprattutto quella proveniente dall’Africa Occidentale.
Uova di Pasqua ‘insostenibili’, tutta colpa del cacao africano
Con gli aumenti dei prezzi delle fave di cacao grezzi difficilmente si può lavorare. Basti pensare che la “Cocoa Processing Company“, una delle aziende controllate più importanti del Ghana, ha affermato di lavorare a una capacità ridotta al 20% per via della mancanza di fave di cacao. Un problema che si ripercuote su tutta la filiera. Anche i broker internazionali, sulle fave di cacao, hanno visto un’impennata dei prezzi. Nel novembre 2023 sono cresciuti del +70% da inizio anno.
Nel mese di febbraio il contratto per la consegna di maggio, a Londra, aveva raggiunto il record storico di 4.248 sterline per tonnellata. A New York il prezzo ha toccato i 5.288 dollari per tonnellata. L’International cocoa organisation si aspetta una riduzione del 10,9% della produzione di cacao a livello globale e del 4,8% delle macinazioni da parte dei trasformatori.
Per non parlare del fattore ambientale e climatico che può giocare un brutto scherzo. Soprattutto con le forti piogge della stagione a seguito di lunghi periodi di siccità hanno ridotto la produzione e ritardato i raccolti. In conclusione c’è allarme anche per il virus del ” Cocoa swollen shoot virus disease (Cssvd)”, una malattia che porta alla morte delle piante. In Ghana e Costa D’Avorio ha colpito il 17% di tutte le aree coltivate. Tanto è vero che 500mila ettari di coltivazioni di cacao sono stati danneggiati.