In molti non lo sanno, ma bisogna prestare la massima attenzione a ciò che succede con la successione in caso di usufrutto e nuda proprietà: i dettagli
Sulla casa esistono diverse casistiche e gli eredi possono vantare vari titoli, stabiliti non solo dalla volontà del defunto ma anche e soprattutto dalle leggi. Tra questi titoli compaiono sia l’usufrutto che la nuda proprietà ed è bene conoscere la differenza del loro valore legale, proprio per evitare confusione, magari durante una causa.
Il primo passo da fare, dunque, è capire cosa può succedere se un immobile è stato dato in usufrutto, e cosa succede agli eredi nel caso in cui il proprietario, o anzi il nudo proprietario, muore.
Attenzione al diritto di usufrutto, ecco cosa succede in caso di successione
Quando si parla di usufrutto si intende un diritto reale di godimento regolamentato dal Codice Civile. L’usufrutto è anche un “bene vendibile” in denaro. Per capire bene cosa significa usufrutto, facciamo un esempio pratico: un soggetto possiede un immobile e per determinati motivi lo cede in usufrutto, a un familiare o a un terzo, magari perché in questo modo si occupa della proprietà.
L’usufruttuario acquisisce ogni diritto a usare l’immobile, seppur con limitazioni (non può trasformarlo in un bene diverso dalla sua destinazione principale) e il proprietario non potrà più utilizzarlo, ma rimane il nudo proprietario. L’usufrutto può essere costituito per legge, per contratto, per testamento o per usucapione. Lo sancisce l’art. 978 del Codice Civile.
L’usufrutto, a meno che non sia stato stabilito diversamente, cessa al momento della morte dell’usufruttuario. Ma si può anche stabilire un usufrutto successivo, purché sia costituito inter vivos e a titolo oneroso. Inoltre, può essere attuato a patto che ciò non sia escluso dall’atto che ha originato il diritto e in ogni caso il nudo proprietario deve essere informato. In questo contesto, il diritto inizia con un soggetto beneficiario e, alla sua morte, passa a un altro soggetto.