Utili nascosti all’estero, l’Italia si piazza al primo posto

Utili nascosti all’estero, il nostro Paese si piazza al primo posto in questa speciale classifica: si tratta di un vero e proprio record…

Un particolare record (addirittura mondiale) quello che vede come protagonista il nostro Paese. Riguarda quello di “travaso” di utili societari nei paradisi fiscali. Ed i numeri parlano molto chiaro. Un primato del 9,2% di tutte le operazioni di trasferimento degli utili societari nel mondo. Lo stesso che non si misura nel periodo di uno o due anni, ma addirittura di dodici. Come citato in precedenza l’Italia si piazza al primo posto, mentre la medaglia d’argento se l’aggiudica la Germania.

L'Italia si piazza al primo posto
Utili nascosti all’estero (Pixabay Foto) Cityrumors.it

Terza posizione, invece, per gli Stati Uniti D’America. Gli USA, però, si trovano in prima posizione per quanto riguarda i valori di profitti traslocati “offshore“. Questi dati sono stati emanati da uno studio pubblicato dal centro di ricerca congiunto dell’Unione Europea. Lo stesso che ha il compito di analizzare ben 59 pagine ed, allo stesso tempo, calcolare i dati su quasi 2,28 milioni di bilanci societari depositati tra il 2009 ed il 2020. Tanto da andare ad analizzare gli effetti causati dal dumping fiscale in più di 100 paesi.

Utili nascosti all’estero, Italia al primo posto: seguono Germania ed USA

Una ricerca che è stata analizzata e realizzata da una squadra composta da Fotis Delis (Jrc di Siviglia), Manthos Delis (Università di Ioannina, Grecia), Luc Laeven (direttore generale del dipartimento di ricerca della Bce) e Steven Ongena (Università di Zurigo). I quattro economisti in questione hanno calcolato una “transumanza fiscale” che supera i 13.500 miliardi di dollari di utili societari trasferiti all’estero su un totale di 37.500 pari al 36% del totale dei profitti esaminati.

L'Italia si piazza al primo posto
Utili societari nascosti all’estero (Pixabay Foto) Cityrumors.it

Un dato che aumenta, addirittura al 53%, degli utili sottratti alla tassazione nei Paesi dove sono stati generati quando si tiene presente quali sono le 10 maggiori multinazionali dedite a queste pratiche. Uno studio che parla chiaro: in questo caso si denota che gli italiani sono quelli decisamente più impegnati a sottrarre al Fisco i profitti delle loro aziende.

Basti pensare che su oltre 789mila dati relativi ai Paesi di residenza dei beneficiari finali delle imprese (che hanno trasferito utili nei paradisi fiscali dal 2009-2020) si sono contati 72.385 casi. Al secondo posto la Germania dove sono stati rivelati oltre 65mila casi (8,3%). Per quanto riguarda gli USA, invece, il calcolo si è fermato a 47mila (6%).

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