Non si prospetta un venerdì semplice per i trasporti a causa dello sciopero generale. E il braccio di ferro tra sindacati e Salvini continua
Siamo alla vigilia di un nuovo venerdì da incubo a causa dello sciopero generale. I sindacati per il 13 dicembre hanno indetto una nuova agitazione che porterà a fermarsi diversi settori: dalla scuola alla sanità passando anche per i trasporti. E proprio su questi ultimi i fari sono puntati visto il braccio di ferro tra Usb e Matteo Salvini.
Il ministro dei Trasporti ha confermato la riduzione a quattro ore dell’agitazione per quanto riguarda i trasporti. Il sindacato, però, ha deciso di non cedere confermando lo stop per l’intera giornata dichiarando l’ordinanza di Salvini illegittima. Un braccio di ferro che potrebbe costare molto caro ai lavoratori. Andiamo a vedere il motivo.
La decisione di precettare lo sciopero e ridurlo a 4 ore non è stata accettata dai sindacati. L’Usb ha annunciato che si tratta di una ordinanza illegittima quindi l’agitazione resterà per l’intera giornata. Una situazione che mette a rischio sanzioni pesanti i lavoratori che non rispetteranno le indicazioni del ministro Salvini. Ferrovie dello Stato ha già comunicato che la protesta durerà dalle 9 alle 13.
Ad oggi non ci sono prese di posizione dalle aziende dei trasporti locali. In caso di conferma dello sciopero di 24 ore, il rischio è quello di sanzioni da 500 a 1000 euro per ogni lavoratore e da 2500 a 50000 euro per singola organizzazione sindacale. Come riferito da Il Messaggero, Usb non ha intenzione di fare un passo indietro, ma non è da escludere che ci sia una diversificazione città per città. Ragionamenti in corso e decisioni che saranno prese nelle prossime ore.
Al momento sono diversi i dubbi su questo sciopero. In caso di conferma di 24 ore, ogni città avrà le sue fasce di garanzia per consentire ai residenti e ai turisti di muoversi senza particolari problemi. Ma ad oggi le aziende sembrano seguire le indicazioni date dal ministero dei Trasporti e quindi a Milano e Roma è stato comunicato che i lavoratori si asterranno dal servizio per 4 ore e quindi dalle 9 alle 13.
Se dovesse essere confermata la riduzione, il servizio sarebbe a rischio in quella fascia e non ci sarebbero orari di garanzia. A Napoli, però, l’azienda ha ribadito che la protesta sarà di 24 ore. Insomma, un rebus che sarà risolto entro la mattinata di domani.
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