Quando, in caso di malattia, non è obbligatorio farsi trovare in casa per la visita fiscale? Cosa prevede la legge
Quando un lavoratore si mette in malattia entrano in gioco una serie di procedure previste dalla legge, una delle quali consiste nella possibilità di essere oggetto di una visita fiscale. Questo significa che un medico incaricato dall’Inps potrebbe raggiungere l’indirizzo di residenza o di domicilio del dipendente, ovvero quello indicato sul certificato medico che l’Istituto riceve, al fine di verificare che effettivamente egli sia impossibilitato a raggiungere il posto di lavoro a causa della malattia che lo ha colpito.
Il controllo può essere effettuato d’ufficio oppure su esplicita richiesta del datore di lavoro e questo obbliga il lavoratore a restare a casa perché non farsi trovare durante un controllo potrebbe avere pesanti implicazioni dal punto di vista lavorativo. Ma quando, invece, non è necessario essere in casa?
Visita fiscale per malattia, quando non è obbligatorio essere a casa
Come dicevamo lo scopo della visita fiscale è accertarsi che il lavoratore sia effettivamente malato. Questo è nell’interesse dell’Inps ma anche del datore di lavoro: nel primo caso per l’erogazione dell’indennità di malattia, nel secondo per la regolare esecuzione del lavoro. A tal proposito sono state stabilite, sia per i dipendenti pubblici che privati, le cosiddette fasce di reperibilità, orari nei quali vige l’obbligo di rimanere a casa nel caso in cui dovesse suonare alla porta il medico incaricato.
Non esserci esporrà al rischio di sanzioni con possibilità di andare a sospendere l’indennità sostitutiva da parte dell’Inps. Ma nei casi reiterati o giudicati più gravi si potrebbe addirittura incorrere nel licenziamento.
Ebbene le fasce di reperibilità sono dalle 10 alle 12 del mattino e poi dale 17 alle 19 del pomeriggio. Pertanto non è obbligatorio (seppur consigliabile a meno di urgenze come il doversi recare dal medico, in farmacia, in ospedale o ad acquistare beni di prima necessità) restare a casa al di fuori di esse. Vi sono però anche determinati casi previsti dalla giurisprudenza nei quali non vige l’obbligo di rimanere nell’abitazione nelle fasce di reperibilità: un esempio è l’ipotesi di urgenti trattamenti terapeutici oppure di visita presso l’ambulatorio medico o ancora nel caso in cui un familiare sia in gravi condizioni e il lavoratore debba assisterlo in ospedale o ancora in caso in cui debba recarsi in farmacia.
Si è esonerati dal controllo anche quando l’assenza è correlata a patologie gravi che necessitano di terapie salvavita (con invalidità civile riconosciuta superiore al 67%); per malattie per le quali è riconosciuta la causa di servizio, e questo vale per i dipendenti pubblici. Per lavoratrice assente per gravidanza a rischio. Oppure quando è il medico curante ha richiesto l’esonero dalla visita fiscale, anche se sarà poi l’Inps a prendere la decisione definitiva.