Visita fiscale INPS, quali sono le conseguenze della mancata risposta e le possibilità di ricorso. Cosa succede se non rispondi al citofono.
La visita fiscale è un momento molto importante per il dipendente che si trova in malattia. È bene sapere cosa accade se il lavoratore non risponde al citofono durante il controllo dell’Inps.
Esploreremo le possibili sanzioni e le vie legali di ricorso, tenendo sempre presente che il linguaggio giuridico può essere tradotto in un discorso comprensibile a tutti.
Visita fiscale INPS, cosa accade se non si risponde
La legge è chiara riguardo alle conseguenze della mancata presenza alla visita di controllo dell’Inps. Il lavoratore, senza giustificato motivo, perde il diritto a qualsiasi trattamento economico per un periodo fino a dieci giorni e nella misura della metà per il periodo successivo. Questo esclude i periodi di ricovero ospedaliero oppure quelli già accertati in precedenti visite.
Si immagina la situazione in cui il dipendente, trovandosi in casa, non risponde al medico dell’Inps perché sta dormendo. Come difendersi da questa sanzione? Secondo la giurisprudenza, il lavoratore può presentare ricorso dimostrando che la mancata risposta non è imputabile alla sua volontà. Ad esempio, se il dipendente era nel sonno profondo e non ha sentito il citofono, può presentare prove come testimoni (familiari presenti in casa) o certificati medici che attestino la sua condizione di sonnolenza causata da farmaci.
La sentenza citata precisa che “non aprire alla visita fiscale perché si sta dormendo” è una valida ragione per il ricorso al giudice del lavoro e per ottenere l’annullamento della sanzione.
Nel caso in cui il lavoratore non possa camminare autonomamente e quindi non possa aprire al medico dell’Inps, la situazione è ancora più chiara. La comprovata incapacità di muoversi può essere dimostrata facilmente attraverso testimoni o certificati medici. Ciò consente al dipendente di presentare un ricorso per annullare il decadimento del diritto al trattamento economico di malattia.
Cosa succede se il citofono o il campanello non funziona? In teoria, il lavoratore può giustificarsi affermando che il guasto è improvviso e imprevedibile. Tuttavia, è essenziale dare prove rigorose di questa affermazione. Un guasto che risulta da incuria o mancanza di manutenzione da parte del lavoratore non sarà considerato valida come giustificazione.
Per quanto riguarda la visita fiscale mentre si fa la doccia, la Corte di Cassazione ha stabilito che il dipendente non può essere sanzionato se al momento della visita si trova sotto l’acqua. La Corte sostiene che l’obbligo di cooperazione del lavoratore in malattia non si può estendere al divieto di svolgere atti normali della vita quotidiana. Anche in questo caso, è essenziale dimostrare di essere stato in casa al momento dell’arrivo del medico dell’Inps.
Il lavoratore in malattia ha diritti e possibilità di difesa in caso non riesca a rispondere alla visita fiscale. Il ricorso al giudice del lavoro è una valida opzione se si può dimostrare che la mancata risposta è dovuta a circostanze non imputabili alla volontà del lavoratore. È necessario che ci sia trasparenza e la documentazione adatta, per garantire che il diritto al trattamento economico di malattia non venga negato.