A Cityrumors.it, l’ex allenatore della Lazio che ricorda lo svedese tratteggiando un ritratto molto affettuoso: “Mai visto arrabbiato”
“Una persona straordinaria, capisco che in casi del genere si dice sempre così, ma Sven era un gentiluomo in tutto e per tutto, gradevole e buono…“. Lo ricorda con grande affetto un’altra persona leggendaria per il nostro sport come Dino Zoff che ha accompagnato Sven Goran Eriksson nella sua avventura alla Lazio.
Sapeva che Eriksson stava poco bene, ma per Dino Zoff quando una persona a cui è legata se ne va, non è semplice, anche per la età. Non è che si sentisse spesso con Eriksson ma gli voleva bene e lo rispettava tantissimo, tanto che a Cityrumors.it ricorda bene ogni momento: “Ci conoscemmo tanto e bene ai tempi della Lazio, io ero presidente e lui l’allenatore, poi andai via a fare il ct dell’Italia, ma ci tenevamo in qualche modo in contatto anche perché lui era l’allenatore della Lazio. Era una persona straordinaria”
Per Zoff non è facile parlare di Eriksson, soprattutto per quello che è successo in questo ultimo anno con una malattia che, a poco a poco, l’ha divorato: “Quando seppi che era malato e che aveva un tumore mi dispiacque tantissimo, ma allo stesso tempo vedevo e notavo il coraggio che mostrava parlandone, anche quando è venuto qui a Roma è è andato a Genova. Si è meritato tutto quell’affetto perché dove è stato ha fatto bene e verrà ricordato per la sua bravura e la sua gentilezza“.
Con la carica di presidente e Sven allenatore hanno vinto una coppa Italia, quella con il Milan in finale vinta all’Olimpico nella gara di ritorno per 3-1, una rimonta rocambolesca: “Non dimentico nulla, fu il primo trofeo dell’era Cragnotti, fu l’inizio di un ciclo bellissimo proprio alla guida di Eriksson“.
“I giocatori lo amavano e rispettavano”
Furono anni bellissimi, pieni di trionfi e di vittorie, ma anche di amicizie che crescevano e di collaborazione. Dino Zoff era presente quando la Lazio di Eriksson vinse il primo trofe, quella coppa Italia del ’98, poi qualche mese più tardi divenne ct dell’Italia e lasciò la Lazio, per poi tornare dopo essersi dimesso da allenatore dell’Italia.
Ricoprì il ruolo di vice-presidente, per Cragnotti Zoff era un uomo della società e ritrovò Eriksson che aveva appena vinto lo scudetto, ma poi successe di tutto con le dimissioni dello stesso Sven e fu proprio l’ex ct dell’Italia a prendere il suo posto in panchina: “Ricordo bene anche questo, ci sentimmo al telefono e ci salutammo cordialmente come sempre. Tra me e lui c’era il massimo rispetto, io lo consideravo un signore in tutto e per tutto. Un uomo di spessore e di una gentilezza e cordialità fuori dal comune. I giocatori poi lo rispettavano e lo amavano”.
Un uomo tutto d’un pezzo e di una gentilezza incredibile, per Dino Zoff è “un allenatore che ha lasciato un ricordo indelebile alla Lazio, ma in tutte le squadre dove è stato”