Voleva sfidare Jannik a Melbourne, ma il primo Slam per l’australiano è durato meno di una settimana. L’ex tennista in esclusiva ai nostri microfoni
Il primo round, se così possiamo chiamarlo, tra Sinner e Kyrgios è andato a Jannik. L’australiano ha trascorso la lunga sosta (e non solo) a criticare durante l’italiano e lanciando la sfida agli Australian Open. Da parte dell’altoatesino nessuna risposta a parole, ma la replica più importante è arrivata sul campo. Due vittorie (l’ultima in quattro set ndr) e ancora in piena corsa per la vittoria dello Slam. Non ci sarà, però, il match con Nick. L’atleta di casa è stato eliminato alla prima partita al singolare e anche in doppio dicendo addio ai qualsiasi sogno di gloria.
Non sappiamo se ci sarà in futuro, ma sicuramente non in Australia e con un pubblico che, stando alla volontà di Kyrgios, doveva scatenarsi contro Sinner. “Tra loro due c’è una grande differenza – dice ai nostri microfoni Paolo Bertolucci – Jannik è numero uno e si comporta da più forte al mondo. L’australiano non lo è e lo stiamo vendendo. Se avesse pensato alle parole di Nick e non al campo, allora l’italiano non avrebbe raggiunto certe partite“. E sullo Slam non ha dubbi: “Sinner riesce a far sembrare facili anche le partite che non lo sono“.
In generale è stata una prima parte di Australian Open positiva per gli italiani. Con Sinner approdano al terzo turno in campo maschile Musetti e Sonego e in quello femminile la Paolini. Peccato per Berrettini, che con qualche errore di troppo non è riuscito ad avere la meglio su Rune.
“Matteo ha fatto dichiarazioni ottimistiche e incisive – sottolinea ai nostri microfoni Bertolucci – devo dire che il suo anno con l’eliminazione al primo torneo non è iniziato nel migliore dei modi. Secondo me ora deve iniziare a far sentire la sua voce in campo. Musetti e Sonego? Il primo ha dimostrato di avere talento, ma gli manca continuità. Speriamo che possa trovarla sin da Melbourne. Per il torinese la partita contro Fonseca era una prova del nove“. E possiamo dire che l’ha superata alla grande.
Con l’ex tennista ci siamo soffermati anche sul brasiliano: “Non lo considero una sorpresa. Sono tre anni che se ne parla di lui a livello mondiale. È un giocatore completo, un talento naturale. Ora vedremo come crescerà. Se il fisico reggerà gli sforzi e aggiusterà alcuni dettagli, potrà diventare uno dei primi al mondo. Io avevo predetto che un giudizio su di lui potevamo darlo a fine 2026, ma penso che già quest’anno avremo un quadro più chiaro fin dove potrà arrivare“.
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