Caos Var, ex arbitri puntano il dito: “L’arte di complicarsi la vita alzando l’asticella…” ESCLUSIVA

Non passano le polemiche dopo le prime sette giornate di campionato ed ex direttori di gara come Tagliavento e Cesari dicono la loro

Stessa spiaggia, stesso mare, si dice ogni estate. Nel calcio è un po’ diverso anzi, decisamente diverso e vale più o meno lo stesso principio, ma a metà, o meglio stesso campo ma regole e Var diversi ogni anno. Un po’ come andare al mare, ma senza avere una meta precisa oppure averla, ma fregarsene. Ecco, quello che succede ogni anno sui campi di calcio della serie A.

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La serie A non riesce a non stare tranquilla e scoppiano le polemiche col Var e con gli arbitri (Ansa Foto) Cityrumors.it

E così, come succede ogni volta le polemiche non fanno che crescere ed esplodere, ma stavolta si rischia di andare ancora più in confusione rispetto agli altri anni anche perché, nel tentativo di provare a migliorare le cose e renderle più semplici, non si è fatto altro che renderle ancora più complicate. “Secondo me è quasi masochismo“, la battuta detta col sorriso che lo contraddistingue Graziano Cesari che, come aveva già ribadito in tv, è rimasto allibito per l’ennesima volta davanti a tutto quello che sta succedendo da quando è cominciato il campionato.

Qui si rischia che vada sempre peggio e mi dispiace perché sono stato arbitro e so quanto lavoro c’è dietro, ma così non ci si capisce più nulla e quello che preoccupa un po’ è che non si vede un giudizio uniforme da parte dei direttori di gara che si applicano tanto, ma non vengono supportati a dovere, anche perché le regole poi quasi cambiano di stagione in stagione e quello che veniva deciso l’anno scorso ora viene fatto in modo diverso“, le parole di Cesari che, come al suo solito, non ha problemi a dire come la pensa.

In effetti i 32 rigori in 70 partite fin qui giocate sono un po’ troppi, soprattutto se si vanno a paragonare i numeri degli altri campionati 12 in Premier nelle stesse gare e i 24 dati in Liga ma in 90 partite. La serie A ha frantumato un record, pare, e la sensazione che qualcosa non vada c’è eccome.

“Steep on foot c’era pure con noi, ed era fallo”

Non so il motivo di queste situazioni e non è che ci voglia entrare più di tanto, ci sono persone che ci stanno lavorando, posso dire che il “famoso Steep on foot” c’era anche quando c’eravamo noi, me lo ricordo bene ne parlavamo con Collina quando era all’Uefa, e questo dice già tutto, ma l’esasperazione di adesso non c’era anche perché veniva considerato ma, al di là del Var che non c’era e poi è arrivato, per noi quando ce ne accorgevamo era comunque considerato fallo...”, avverte l’ex arbitro Paolo Tagliavento che dice una cosa piuttosto semplice e chiara.

“Ribadisco che non voglio addentrarmi nei discorsi, ma quando si alza sempre più l’asticella, è normale che si possa andare incontro a più errori…”, spiega Tagliavento, al quale fa eco Graziano Cesari che on vede di buon occhio quando sta accadendo, anche se ogni anno è sempre “la stessa storia“, nel senso “che ogni anno si aprono le polemiche perché non si riesce ad andare avanti su una linea che sia quella, anche perché, spesso succede che si cambiano valutazioni da caso a caso. Dico solo che su casi chiari non bisogna avere dubbi e si deve andare avanti altrimenti, scoppia il caos e ci saranno sempre più errori”.

steep on foot c'era già ed era fallo
Cesari e Tagliavento, due ex arbitri, spiegano il loro punto di vista su quanto sta accadendo al Var dopo le prime giornate di campionato (Screenshot Cityrumors.it)

L’ultimo episodio di Kyriakopoulous che pesta il piede di Baldanzi in Monza Roma ha aperto le cataratte e da lì non si sono più richiuse anzi non fanno che aprirsi e gettare veleno sul campionato e sugli arbitri.

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