L’ex presidente della Regione Lazio nonché deputato ora giornalista fa una sorta d’appello per l’ex Sindaco di Roma ora in carcere: “Ci vuole un po’ di raziocinio”
Una storia che ha dell’incredibile, almeno e soprattutto dal punto di vista giuridico, con l’ex Sindaco di Roma Gianni Alemanno che dal primo gennaio del 2025 è in carcere a Rebibbia perché non avrebbe rispettato le disposizioni del tribunale sui domiciliari per la condanna sul traffico di influenze.
Un reato che, detto così, fa già capire tante cose. A parlarne e a sollevare la questione è l’ex presidente della Regione Lazio Francesco Storace, amico da una vita dal punto di vista personale e politico: “Trovo tutto quello sia successo incredibile e assurdo allo stesso tempo, capisco la legge ma è anche vero che ci sono situazioni più serie e gravi che vengono decise e dirette in modo ben diverso“.
Per Storace è una decisione che lascia perplessi e oltre a parlarne con Cityrumors, l’ha spiegato piuttosto bene anche sulle colonne di Libero, quotidiano dove scrive regolarmente da anni, anche perché spiega lo stesso Storace è una situazione “triste vedere e sapere che a Rebibbia ci sia l’ex sindaco di Roma per una cretinata, soprattutto vedendo che vengono concessi domiciliari a situazioni ben più gravi e pesanti“.
“Spero si crei un dibattito e una questione”
Sembra quasi che Alemanno debba scontare delle colpe più politiche che legali nel vero senso della parola, anche perché come ha sottolineato lo stesso Storace, Alemanno “avrà anche sbagliato, ma parliamo davvero di situazioni di poco conto, quello che si vede è che sta in carcere una persona che sembra sia un pericoloso latitante, quando in realtà non ha rispettato le prescrizioni di un reato che ha poco di serio come il traffico di influenze“.
Una stortura e una grande ingiustizia, ma non solo secondo Storace ma per tanti altri personaggi che come Sansonetti o Cacciari si sono esposti e l’ex presidente della Regione spera ne escano tanti altre ancora anche più influenti, anche se lo stesso Storace non vuole fare nessuna polemica con il Governo.
E con quella parte di destra che sembra aver dimenticato Alemanno e ribadisce”Non voglio fare alcuna polemica, né aggiungere più rispetto a quello che ho scritto, ma Alemanno fa parte della destra, della storia della destra, questo dispiace. Spero si crei un movimento di dibattito e si faccia qualcosa di serio. Ci vorrebbe raziocinio di una storia così delicato e allo stesso tempo così seria, da non poter e dover trascurare“