In una conferenza stampa alla camera dei Deputati sono state presentate una serie di iniziative istituzionali per fare chiarezza sulla morte del ragazzo romano
Verità e giustizia per Gianmarco Pozzi. Stavolta però l’urlo di dissenso e di rabbia non viene solo dalla famiglia, ma da parte integrante delle Istituzioni, più precisamente dalla Camera dei Deputati. E qualcosa si sta muovendo come mai in questi ultimi anni, anche perché le situazioni strane che si stanno accavallando da anni sono troppe e tutte molto strane, come le indagini portate avanti.

“Troppe anomalie, troppe situazioni strane, non è possibile andare avanti in questo modo, si deve fare qualcosa soprattutto se il caso della strana morte di Gianmarco Pozzi invece di indagare per bene si decide di andare verso l’archiviazione e non è possibile”, dice con tono perentorio l’onorevole Stefania Ascari del Movimento Cinque Stelle. E’ la triste e allucinante storia di un ragazzo di Roma che è stato trovato morto Il 9 agosto 2020, ritrovato cadavere sull’isola di Ponza in circostanze mai del tutto chiarite.
Dal Parlamento, assicura, la Ascari, è pronta un’interrogazione seria per i ministri Nordio e Piantedosi che hanno l’obbligo di rispondere e spiegare cosa è successo e cosa sta succedendo alla Procura di Cassino che ha condotto le indagini relative alla vicenda (procedimento n. 3099/2020 R.G.N.R.), ma sarebbero emerse gravi anomalie investigative, tra cui: la manomissione del telefono cellulare della vittima; il mancato sequestro dell’area del ritrovamento del cadavere; la mancata esecuzione dell’autopsia e successivo dissequestro della salma per la cremazione.
Non solo. C’è anche la mancata audizione di persone informate sui fatti e omessa acquisizione di filmati di videosorveglianza dell’isola. “Noi faremo tutto quello che si può fare nell’iter parlamentare per capire cosa sta accadendo e cosa è successo in passato“, spiega la parlamentare pentastellata.
Interrogazione parlamentare e audizioni in Commissione Antimafia
La famiglia Pozzi, presente con il papà Paolo e la sorella di Gianmarco, Martina Pozzi, protagonista suo malgrado di situazioni spiacevoli come l’essere stata perseguitata da un ufficiale dei carabinieri solo per uscire a cena. “Il procuratore Emanuele che sta seguendo l’indagine e il caso dall’inizio, ha spiegato che quella era una strategia investigativa….”, le parole dell’avvocato Gallo e del papà di Gianmarco.
Sono state segnalate tutte queste anomalie alla Magistratura, fornendo anche informazioni confidenziali raccolte autonomamente, e ha ottenuto ampio riscontro mediatico (trasmissioni “Storie Italiane” su Rai Uno e “Le Iene” su Italia 1, oltre alle principali testate giornalistiche nazionali). Il 5 novembre 2024, la Procura di Cassino ha richiesto l’archiviazione del procedimento, a cui la famiglia Pozzi ha presentato formale opposizione, senza che il Tribunale abbia ancora fissato l’udienza di discussione.

Nel corso del 2023, la famiglia è stata accolta dalla Commissione Parlamentare Antimafia per riferire su presunti legami tra la morte di Gianmarco Pozzi e la criminalità organizzata, ma non ha ricevuto alcun riscontro sulle informazioni fornite. A quasi cinque anni dalla scomparsa di Gianmarco Pozzi, la famiglia chiede risposte certe sulle cause e le responsabilità della sua morte, nonché garanzie di un’indagine approfondita e imparziale.
La famiglia Pozzi chiede di sapere se i Ministri della Giustizia Nordio e dell’Interno Piantedosi, interrogati, “siano a conoscenza delle anomalie investigative emerse nelle indagini sulla morte di Gianmarco Pozzi”. Oppure, come chiedono gli avvocati della famiglia Pozzi se non ritengano opportuno “disporre un’ispezione ministeriale presso la Procura di Cassino per verificare le presunte irregolarità segnalate.
Quali iniziative intendano adottare per garantire che tutte le prove disponibili siano acquisite e analizzate in modo completo e imparziale, evitando possibili depistaggi o negligenze investigative. Quali misure si intendano adottare per rafforzare la tutela dei diritti delle vittime e delle loro famiglie, assicurando trasparenza e tempestività nelle indagini su decessi avvenuti in circostanze sospette.