Colloquio Trump-Putin, Riggi (Geopolitica.info): “Segnale importante, ma…” – ESCLUSIVA

Il responsabile desk della Russia di Geopolitica.info in esclusiva ai nostri microfoni sul presunto contatto tra i due presidenti avvenuto nei giorni scorsi.

Nelle ultime ore si è ritornato a parlare con insistenza di una possibile telefonata tra Trump e Putin. A svelarlo è stato il presidente americano in un’intervista al New York Post. Dal Cremlino non hanno confermato o smentito questo contatto.

Putin e Trump si stringono la mano
Colloquio Trump-Putin, Riggi (Geopolitica.info): “Segnale importante, ma…” – (Ansa) – cityrumors.it

La nostra redazione ha contattato Lorenzo Riggi, responsabile desk Russia di Geopolitica.info, per capire gli effetti di questo possibile colloquio sulla guerra.

Riggi: “Ecco il presunto piano di pace di Trump”

Lorenzo Riggi, partiamo dal colloquio tra Trump e Putin. La Russia non l’ha confermato e neanche smentito, ma che significato potrebbe avere ai fini della guerra?

Negli ultimi giorni si è parlato di contatti tra Stati Uniti e Russia, ma non c’è stata l’ufficialità di un contatto diretto fra i due presidenti. Trump ha detto di aver parlato direttamente con Putin, da Mosca non smentiscono e non confermano. Di certo possiamo dire che le parti stanno intensificando i contatti e sarebbe la prima folta dall’inizio del conflitto. Sicuramente un segnale importante in questo senso, ma è arrivato anche il momento di dividere retorica e realtà. Non è assolutamente detto che siamo vicini ad un accordo tra le parti anche perché dal punto di vista militare non ci sono stati segnali che possano far immaginare una tregua“.

Perché da Mosca non confermano o smentiscono i contatti?

Mosca rende pubblici i contatti ufficiali sono in caso di qualcosa di concreto sul tavolo. Ad oggi confermare sarebbe poco funzionale in una strategia negoziale. Ricordiamo che in partita non c’è solo Trump, ma anche gli ucraini“.

Lorenzo Riggi primo piano
Riggi: “Ecco il presunto piano di pace di Trump” – cityrumors.it

C’è qualcosa di concreto sul tavolo?

In questo momento no. Nelle ultime settimane si è discusso di uno scenario in cui l’accordo riconoscerebbe le conquiste russe e si darebbe il via libera al voto in Ucraina così da creare una leadership più forte. Mosca ha sempre detto che una delle condizioni per arrivare alla pace è quella di convocare le elezioni a Kiev perché attualmente Zelensky non è un presidente eletto (mandato scaduto nel 2023) e quindi da parte della Russia non c’è la volontà di parlare con un presidente non legittimo. Nei giorni scorsi è uscito un documento in cui si parla di un cessate il fuoco nella pace ortodossa e poi un accordo di pace a maggio e subito dopo organizzare le elezioni“.

Piano che potrebbe andare bene a Zelensky?

Parliamo di una opzione complessa da mandare già. Se finora la retorica è stata quella di combattere fino a recuperare i confini dell’invasione, non sarebbe una cosa positiva per Zelensky. Sicuramente porterebbe l’ingresso nell’Unione Europea e un esercito autonomo, ma non quella suprema garanzia di sicurezza che lui vede nella Nato. Senza contare il fatto che svolgere le elezioni con una situazione politica interna complessa mina la sua stessa autorità. Zelensky è l’unica figura in grado di accettare una pace così costosa, ma allo stesso tempo per lui sarebbe uno smacco rischiare di restare fuori dai negoziati“.

Cosa sta succedendo sul campo?

Non è stato un inverno rigido anche se la neve è scesa abbondante. Negli ultimi due mesi Mosca ha abbassato l’intensità dei combattimenti. Discorso diverso, invece, da parte dell’Ucraina, che ha deciso di alimentare il proprio pressing su Kursk proprio per questi negoziati“.

Gestione cookie