Il deputato passato a settembre da Azione a Forza Italia, il suo primo partito, spiega la posizione sull’indulto e sulla riforma della giustizia
“Sanno tutti qual è la mia posizione, sono entrato in Parlamento nel 2006 quando fu votato l’indulto e ci fu una maggioranza importante, credo che sia sacrosanto e legittimo il dibattito sull’indulto e l’amnistia, è un tema serio, a volte trattato con troppa superficialità…”. E’ pensiero di Enrico Costa, il deputato che da poco da Azione con Calenda è rientrato a Forza Italia. Il parlamentare, apostrofato come il padre della Legge bavaglio, quella del divieto di pubblicazione delle ordinanze cautelari che ha voluto esprimere il suo pensiero sull’indulto e sull’amnistia.
Un tema di cui si sta parlando tanto e anche lui, garantista come pochi, non si è voluto sottrarre: “E’ un argomento su cui bisogna parlare tanto ed sacrosanto farlo. Dobbiamo considerare che il tema della giustizia in termini complessivi e organici non c’è solo il procedimento penale, ma anche la fase di indagini e del processo sia per chi è stato assolto e condannato“.
“Nel nostro paese i tempi sono lunghissimi – ammette il deputato di Forza Italia Costa –, sia per chi è innocente alla fine il processo diventa una pena, sia per chi chiede giustizia o la vittima di un reato che attende l’esito del processo, ma anche, e non vorrei dimenticarmene, la persona condannata che, anche a causa della lunghezza del processo, poi si tratta nella maggior parte dei casi di una persona diversa dal fatto e dal reato commesso anche perché sono passati talmente tanti anni. La sanzione interviene su un soggetto cambiato e questo non è proprio giusto, tutt’altro. Oggi la pena deve essere qualcosa che interviene sulla persona che possa essere restituita al tessuto sociale in termini costruttivi“.
Indulto e amnistia, ecco cosa fare
Sull’indulto che molti collegano al sovraffollamento delle carceri, Costa ammette e spiega: “Ma non è l’unico problema, è un tema che a me sta a cuore sul fatto che se ne parli, è sacrosanto. L’indulto e amnistia è un dibattito legittimo, entrai nel 2006 ci fu indulto ottenne maggioranza importante, mi colpisce una cosa abbiamo due parti politiche che si sovrappongono e che le parti pena uguale galera, le altre coloro che praticamente fanno i forcaioli fino alla condanna definitiva e poi diventano garantisti, la sinistra è così, la presunzione d’innocenza non la riconoscono come quello che riconosce la costituzione..”.
La responsabilità del magistrato non esiste, legge responsabilità civile, disciplinare tutte cose sulla carta, al dunque non esiste. La responsabilità di carriera 99,6 per cento positive. E’ evidente non c’è proprio un equilibrio sotto questo profilo, nessuno paga nulla. Dal momento che lo stato paga l’ingiusta detenzione, si devono trasmettere anche gli atti alla Corte dei Conti, almeno.
Riforma della giustizia è una spetto importante come quello della separazione delle carriere, “valutazioni di professionalità che siano effettive se uno sballa 100 indagini poi finiscono nel nulla oppure mando 100 persone a processo ma non vanno a processo vengono fuori dopo anni non paga nessuno e se non interveniamo sula carriera i migliori vanno avanti quelli che sbagliano li mettiamo un asterisco se non facciamo questo decidono sempre le correnti, è anche questo il tema signigicativo e di sistema.