Uno degli economisti più brillanti e più ricercati analizza il momento americano: “Ha sospeso i dazi per 90 giorni perché ha capito che non può andare avanti così”
“I dazi sono stati una sciagura, ma l’ha capito bene anche Trump che adesso sta cercando di far finta di nulla anzi con questa proroga di 90 giorni farà vedere che ha vinto e ottenuto quel che voleva anche se la realtà è un’altra…”. A parlare e in maniera chiara e fin troppo decisa è il professor Leonardo Becchetti, Ordinario di Economia Politica presso la Facoltà di Economia dell’Università di Roma “Tor Vergata” che in questi giorni è uno dei più ricercati dalle tv e dai media per la sua competenza e semplicità nel spiegare cosa sta avvenendo.

Il professore cerca di spiegare cosa sta accadendo negli Stati Uniti e nel mondo dopo la decisione di Trump di applicare i dazi a percentuali molto più alte rispetto al passato e cosa comportano nell’attualità e nell’economia globale: “Innanzitutto, procurano danni per il paese che li applica anche perché fanno aumentare l’inflazione con la borsa che ha dei picchi e delle perdite ingenti. Sinceramente, non si sa cosa abbia e perché l’ha fatto forse perché sapeva queste cose e in un certo modo ha tentato di portare a casa un risultato migliore possibile”
La risposta dell’Europa, secondo l’importante economista, è stata la migliore possibile: “E’ la strada migliore per rispondergli ovvero non alzare la tensione e provare a negoziare mentre con la Cina non può esagerare perché ci sono mille miliardi di titoli di americani e se si arrabbiano e in più di mezzo ci sono le famose terre rare. Nell’economia globale sono tutti dipendenti e creare un conflitto commerciale è stupido, ma nel vero senso della parola, la strada è sempre quella della cooperazione e tutti da questo punto di vista sono allineati, anche perché è tutto collegato”
Becchetti: “Trump non può mettersi controvento…”
Si è capito che qualcosa non andava quando Musk ha cominciato a dire qualcosa contro i dazi e Becchetti aggiunge: “Ma certo perché ha iniziato a pagarne le conseguenze anche di quello che ha fatto lui entrando in politica visto che è un imprenditore e vendeva Tesla che compravano i progressiti e quando ha cominciato a vedere che le vendite sono crollate…”. Anche nel resto del mondo ci sono state proteste: “In Danimarca hanno perfino messo le stelline sui prodotti americani, in Canada l’85% delle persone non compra più prodotti statunitensi, non è facile”
Una politica che se continua sui questa strada, spiega Becchetti, “sicuramente ne pagheranno le conseguenze gli stessi Stati Uniti, per l’inflazione che arriverà e perché con questi dazi hanno aumentato praticamente i prezzi di tutti i beni importati. Per gli altri Paesi, io credo, l’impatto sarà più limitato. Da noi si parla di qualche decimale di punto di Pil; ovviamente dipende sempre da dove si arresterà il processo avviato con le scelte di Trump“.

E cosa succederà da qui a breve? Ovvero Trump e il suo dietrofront sui dazi cosa potrebbe comportare? La spiegazione del professore Becchetti è approfondita e assai lungimirante, anche perché si sta proprio delineando questo scenario: “La verità è che Trump non si può mettere controvento quindi secondo me capisce dopo la fine della sospensione dei 90 giorni dei dazi, capirà che la guerra commerciale non va bene a nessuno, non è sensata. Cosa fara? Tornerà indietro per far vedere che è stato furbo, farà finta e cercherà di far vedere non ha perso e alla fine si arriverà a un accordo di libero scambio, cosa che vuole fare anche con la Cina, ma Donald Trump resta e resterà anche un po’ bipolare, e si vede dalle dichiarazioni che fa. Tutto ciò non promette bene, ma credo che prevarrà il buon senso anche in quel caso…”