Ad analizzare quanto è accaduto nelle votazioni tedesche, il professore di storia delle dottrine politiche della Lumsa: “La preoccupazione resta”
Elezioni importanti e decisive in Germania dove, bene o male, hanno perso un po’ tutti, almeno i partiti principali, tranne le ali estreme, con l’Afd che ha raddoppiato i propri consensi in appena quattro anni, ma non così tanto da andare al governo. Alla fine ci sarà grande coalizione, così come è stata chiamata, ovvero un’alleanza tra i cristianodemocratici Cdu/Csu e i socialdemocratici Spd.
“La coalizione che andrà al governo in Germania, alla fine, resta una specie di centro-destra, ma non certo come la intendiamo noi o meglio è un po’ diversa rispetto a quella che vediamo noi in Italia“, le parole del professore Alberto Lo Presti Presidente del Corso di Laurea in Scienze politiche e internazionali – Professore associato Storia delle Dottrine politiche all’Università LUMSA.
Il professore e politologo Lo Presti ha visto con molta curiosità e un pizzico di preoccupazione quanto è accaduto in Germania, almeno per quelle che erano le avvisaglie e la sua analisi è molto dettagliata e parte da quanto è accaduto che non fa che coinvolgere tutto quello che succede nel mondo a livello politico: “Credo che ci siano in rilievo diversi fattori che indicano e che confermano una rincorsa della destra e dell’estrema destra sullo scenario internazionale, a livello mondiale sembra quasi un ordine che sta emergendo con l’ascesa di Milei, Trump, Putin e Orban che si fanno trovare, quasi a formare un quadro unitario di rapporti internazionali“.
Il motivo di questa ascesa da parte della destra e anche dell’estrema destra soprattutto hanno il loro “fattore di successo importante, è innegabile” che secondo il professor Lo Presti “si nutre di informazione sotterranea, ma anche di manipolatori che fanno in modo che si arrivi ad un successo delle destre xenofobe che vedono nella globalizzazione un qualcosa da arginare con le costanti migrazioni come causa di disordine mondiale”.
Ed è probabilmente da questo che ha trovato segnali di grande consenso l’Afd che ha raddoppiato il proprio consenso, anche se il professore spiega la sua teoria che la vede anche come “vera garanzia”, ossia la fortuna di avere un successo dell’estrema destra, ma “dall’altra c’è anche l’argine della democrazia che ha dato e dà la possibilità di imporsi come forza politica, ma allo stesso tempo sempre grazie alla democrazia si riesce anche ad opporsi ai totalitarismi, considerato che prima di liquefare un secolo di diritti e tolleranza ce ne vuole”
C’è da segnalare l’affluenza che registra la più alta partecipazione al voto dalla Riunificazione del 1990 con una percentuale incredibile dell’l’84%. “E’ un dato importante perché dà la possibilità alla democrazia di esprimersi con tutta la sua forza, adesso speriamo solo che i cristianodemocratici del Cdu/Csu e i socialdemocratici Spd riescano a fare un governo e che sia stabile, altrimenti ne beneficeranno le destre estreme e quello si che sarebbe un bel problema, ma al momento non c’è, però è giusto essere un po’ preoccupati”
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