L’ex tennista Paolo Bertolucci in esclusiva ai nostri microfoni: “Sinner ha dimostrato di essere il più forte. Coppa Davis? Scelta giusta”
Il giorno dopo è ancora più bello. Jannik Sinner conquista gli US Open al termine di due settimane perfette. Una vittoria che conferma la crescita mentale da parte dell’altoatesino.
Di questo, ma anche della scelta da parte di Jannik di non prendere parte, in accordo con Volandri e la Federazione, alla fase a girone della Coppa Davis ne abbiamo parlato in esclusiva con l’ex tennista Paolo Bertolucci.
Bertolucci: “Vittoria da numero uno. Su Djokovic e Alcaraz…”
Paolo Bertolucci, più che sulla finale contro Fritz, mi soffermerei sul cammino di Jannik. Uno Slam americano disputato con una grande maturità.
“Da numero uno. La vittoria di Cincinnati gli ha dato grande fiducia. Jannik partiva sicuramente da grande favorito, ma è stato un crescendo perfetto nella gestione dei vari match. Se parti a mille raramente arrivi in fondo. Iniziare con le marce un po’ più basse, ti permette di trovare l’energia giusta nel prosieguo dei match e così è stato per Sinner“.
Abbiamo visto anche un Sinner che sembra essersi messo ormai alle spalle il periodo complicato del doping.
“Alle spalle non so, ma di certo la situazione era più leggera rispetto a qualche settimana fa. Ma non credo che si sia dimenticato definitivamente di quanto successo“.
Sinner vince e consolida la leadership. I suoi principali avversari hanno fatto fatica. Si aspettava un flop simile di Djokovic e Alcaraz?
“Che avrebbero incontrato delle grandi difficoltà era ovvio. I tre medagliati di Parigi, ci metto anche Musetti, hanno pagato lo scotto dei Giochi. Non sono macchine. E le Olimpiadi sono uno stress pazzesco. È normalissimo avere un calo“.
Bertolucci: “Coppa Davis? Rischiava solo di farsi male. Sarà pronto per la fase finale”
Capitolo Coppa Davis. Sinner non sarà a Bologna sul campo, ma forse sugli spalti. Una scelta che mette a tacere tutte le polemiche dello scorso anno.
“Sono state polemiche assolutamente inutili. Lui ha contribuito a farci vincere la Coppa Davis. Ha finito domenica e non si può pensare che venga a Bologna. Chi dice questa cosa non ha più pallida idea di cosa significhi giocare a tennis. Ha giocato cinque settimane negli Stati Uniti con un caldo pazzesco. Si va solo incontri a infortuni e figure oscene. Jannik ora deve fermarsi, ricaricarsi e poi pensare alle parte finale della stagione con i tornei asiatici e gli ultimi in Europa. Si tratta di appuntamenti a prescindere importanti“.
L’eventuale presenza a Bologna può dare una marcia in più a questa nazionale almeno nella fase a gironi?
“Io non so se sarà a Bologna e quale potrà essere il suo ruolo. Se ci sarà, magari farà un saluto. È difficile immaginare di vederlo per tutti e cinque i giorni visto che si deve allenare. Vediamo se verrà e quanto starà. Ma di una cosa sono certo: lui sarà vicino a questa nazionale in ogni caso e sarà pronto per la fase finale in Spagna dove, come successo lo scorso anno, darà una grande mano a questa nazionale“.
