Sta facendo molto discutere la decisione di Lyles di correre i 200 metri nonostante la positività al Covid. Pregliasco in esclusiva ai nostri microfoni.
Dal sogno della doppietta 100-200 metri a una seconda medaglia ricca di polemiche. Il protagonista di questa vicenda è l’americano Noah Lyles. Lo statunitense a Parigi voleva riportare un atleta a ottenere un doppio titolo olimpico che manca da Pechino 2008 quando fu Usain Bolt ad ottenere i due ori. E la vittoria nella gara regina faceva ben sperare.
Il dominio sui 100 aveva portato Lyles a diventare il grande favorito per la vittoria dei 200. Ma l’americano non aveva fatto i conti con un avversario invisibile: il Covid. La positività al coronavirus non ha permesso all’americano di esprimersi nel migliore dei modi nella distanza più lunga e il bronzo sicuramente lascia un po’ di amaro in bocca per quanto fatto vedere nei giorni precedenti.
A fare discutere, però, è la decisione presa da Lyles di partecipare nonostante la positività al Covid. L’americano, infatti, è venuto a conoscenza di aver contratto il virus poco prima della gara. In molti si aspettavano il ritiro, ma lo statunitense ha deciso comunque di scendere in pista per provare a conquistare il secondo oro. Alla fine è uscito dallo stadio stremato e sulla sedia a rotelle.
In molti si chiedono se questa sia stata la scelta giusta e se magari portare il fisico a fare uno sforzo simile non possa portare dei rischi importanti dal punto di vista della salute. Un tema che la nostra redazione ha affrontato in esclusiva con il virologo Fabrizio Pregliasco, che ai tempi della pandemia è stata in prima linea sia in televisione che nel suo reparto.
La decisione presa da Lyles non è condivisa da Fabrizio Pregliasco. “Sicuramente ancora oggi il Covid in un adulto sano e in piena forma può essere un elemento che determina qualche complicanza – spiega il virologo – stiamo registrando delle sintomatologie molto variabili. Molte persone sono le classiche asintomatiche, ma ci sono anche positivi con effetti pesanti“.
Ma quali potrebbero essere gli effetti di uno sforzo fisico simile a quello compiuto dall’americano? “Fare una gara olimpica nonostante la positività aumenta la possibilità di complicanze successive – aggiunge Pregliasco – ci potrebbe essere anche delle sovrainfezioni e naturalmente la sua prestazione è stata fortemente limitata dalla presenza del Covid. E’ un rischio che una persona decide di prendere individualmente. Ma è chiaro che c’è la possibilità di contagiare chi ti sta vicino e diciamo che non è una cosa che entusiasma“.
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