Inchiesta Ultras, l’avvocato Grassani: “Ecco cosa rischiano Inter e Milan” ESCLUSIVA

Uno dei maggiori esponenti, se non proprio il principale nella materia specifica, spiega nei dettagli a Cityrumors.it cosa sta accadendo

Una vicenda che sta spaccando l’opinione pubblica dopo il maxi-blitz delle forze dell’ordine coordinati dalla Procura di Milano con i mandati di arresto per tanti ultras di Milan e Inter che avevano un disegno criminale non solo nella curva.

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L’avvocato Mattia Grassani uno dei massimi esperti di diritto sportivo e anche della faccenda legata agli ultras di Milan e Inter (Ansa Foto) Cityrumors.it

Una storia che soprattutto rischia di incidere pure sportivamente su Milan e Inter, considerate le connivenze che stanno venendo fuori tra gli ultras legati al mondo criminale e mafioso, con alcuni esponenti di spicco delle due società, soprattutto nerazzurre.

E a parlarne, di quello che può succedere è l’avvocato ed esperto di diritto sportivo, a maggior ragione in questo caso specifico, Mattia Grassani che spiega senza mezzi termini: “La società ritenuta responsabile di un’eventuale connessione di tipo specifico col mondo ultrà può subire una penalizzazione che va da 1 a 3 punti. Per quanto riguarda i dirigenti che potrebbero essere coinvolti in questa vicenda, la situazione più seria sarebbe dai 6 ai 9 mesi di sospensione”.

Ma come ci tiene a sottolineare a Cityrumors.it, Mattia Grassani è tutto in una fase embrionale dove ancora tutto deve essere spiegato nei dettagli: “La doverosa premessa è che, nel nostro ordinamento, tanto statuale quanto sportivo, vige il principio, ineludibile, di presunzione di innocenza e che, al momento, si tratta di misure cautelari, cui seguiranno processi nei quali le responsabilità ed il coinvolgimento dei singoli dovranno essere approfonditi e, soprattutto, dimostrati, non essendo certamente sufficiente l’esistenza di una telefonata con un tesserato, tra le migliaia intercettate, a provare il coinvolgimento del club o di suoi dirigenti”.

La Figc ha alzato il muro: non perdona

E’ una storia molto seria, da monitorare con attenzione, anche se allo stesso tempo vanno considerate cose fondamentali, come il comportamento da parte della Figc su questo argomento e su questo tema, l’avvocato Grassani è diretto e assai preciso, come al suo solito: “La FIGC, negli ultimi anni, ha alzato, e di molto, l’asticella dei controlli, implementando le proprie norme allo scopo di regolamentare minuziosamente i rapporti tra club e tifosi: il Codice di Giustizia Sportiva, sul punto, prevede il ‘divieto di contribuire, con interventi finanziari o con altre utilità, alla costituzione e al mantenimento di gruppi organizzati e non organizzati di propri sostenitori, salvo quanto previsto dalla legislazione statale vigente”.

Ma cosa più importante e rilevante secondo il Codice di Giustizia Sportiva che ricorda con dettaglio l’avvocato Mattia Grassani che è “Inoltre, è previsto, per tutti i tesserati, il ‘divieto di avere rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società’ che siano ‘validate dalla Federazione’, fermo il fatto che dette relazioni debbano essere autorizzate dal cd. ‘SLO’ (Supporter Liability Officer) del Club”.

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L’avvocato Mattia Grassani ricorda come la Figc abbia alzato il muro su argomenti e tematiche così delicate che riguardano tifosi e società con tanti divieti a riguardo (Ansa Foto) Cityrumors.it

Per l’avvocato ed esperto di diritto sportivo Mattia Grassani sottolinea che “ben ha fatto il Procuratore Federale FIGC, Giuseppe Chinè, a chiedere, immediatamente, alla Procura della Repubblica di Milano, tutti gli atti di indagine”.

E allo stesso tempo puntualizza sempre che “si tratta di un’indagine, allo stato, conoscitiva, ma, ove, al termine della stessa, fossero accertate responsabilità dei dirigenti o dei club per la violazione delle norme succitate, ribadita la presunzione di innocenza”, ma allo stesso tempo elenca quali potrebbero essere, regolamento alla mano, tutte le possibili sanzioni che potrebbero arrivare nei riguardi dei tesserati di Milan e Inter, qualora venisse accertata la loro responsabilità: “Potrebbero conseguire sanzioni quali l’ammenda o misure riguardanti le gare casalinghe (squalifica del campo o chiusura di uno o più settori di San Siro) nonchè inibizioni per i tesserati. Residuale, ma non escludibile a priori, si pone l’eventualità di penalizzazioni in classifica, invocabile solo in ipotesi di contestazione dell’art. 4 del Codice di Giustizia Sportiva (lealtà, correttezza e probità), operante in casi di particolare gravità. Ovvero, qualora vengano accertati strutturali rapporti illeciti con la tifoseria e ravvisate gravi carenze organizzative e nella gestione della biglietteria da parte dei Club. Ma questo è tutto da dimostrare”.

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