L’ex Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica italiana è duro nei confronti della Corte: “Non c’è materiale probante sul leader israeliano come su quello russo”
Una decisione che sta sollevando tantissime polemiche. E divisioni. Il mandato d’arresto emesso dalla Corte penale internazionale dell’Aja su Benjamin Netanyahu e sull’ex ministro Galant sta suscitando tanti interrogativi. Tra questi c’è l’ex Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Leonardo Tricarico che nella sua carriera ha avuto a che fare con diversi giudici della Corte e trova tutto questo “paradossale“, se allineato con “i terroristi come quelli di Hamas“.
Per il generale Tricarico, avvezzo a questo tipo di scenari, soprattutto a livello militare, è rimasto basito che la Corte dopo la minaccia dell’estate scorsa abbia dato seguito e disposto il mandato d’arresto ufficiale tanto che a Cityrumors.it spiega la sua opinione in merito a una situazione che trova “grottesca” perché “non riesco a credere che si sia arrivato a tanto“.
E non usa mezzi termini, Leonardo Tricarico: “Se devo essere sincero da questa decisione colgo un qualcosa di antisemitismo anzi, più di qualcosa perché non mi convince come decisione e non mi trova d’accordo“. Trova incredibile che un leader come Netanyahu, Primo Ministro di un paese che “è stato aggredito anzi spesso viene aggredito“, venga trattato “come un terrorista“.
E Tricarico fa un parallelo anche con altre situazioni storiche che si sono avvicendate sulla Corte anche prima che diventasse a tutti gli effetti nel 2002 la Corte penale internazionale: “Con Putin, quando è stato emesso il dispositivo di mandato d’arresto, era suffragato da prove, da migliaia di dossier e so quel che dico perché so che per inviare il mandato d’arresto a Putin sono stati allegati migliaia di documenti e dossier, ma con Netanyahu non mi risulta ci sia stata la stessa cosa“.
Per Tricarico che ha visto muoversi la Corte penale negli anni, soprattutto quando aveva il Comando della Nato nei Balcani, con Milosevic, “Io c’ero, ma lì parliamo davvero di situazioni allucinanti e comprovate, qui con Netanyahu sono le fonti a cui attinge la Corte che, a mio parere, non sono credibili, ecco. Non come Putin con persone della Corte che, da quando so, si sono mosse e sono andate sul campo, hanno sentito testimoni, in Israele o a Gaza o in altri posti, non mi sembra sia andato qualcuno…Però emettono mandati d’arresto con disinvoltura“.
“Sono abituato – ha rivelato il generale Tricarico a Cityrumors.it – che i giudici della Corte andavano sul posto, ricordo una procuratrice, la Dal Ponte, che quando si decise sulla Libia e su Gheddafi, lei la vedevo spesso in Libia, è un procuratore della Corte che andava sul posto si accertava di quello su cui voleva decidere. Qui non vede la stessa cosa, chi è andato sul campo? Questi? Ma per favore…“.
L’ex Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica però è fedele a quelle che sono le regole, da buon militare non potrebbe fare altrimenti e sottolinea: “Se dovesse venire in una visita ufficiale in Italia, ad esempio, Netanyahu deve essere arrestato, anche perché l’Italia è un paese aderente, è stato firmato a Roma il trattato dei 120 paesi che hanno aderito, ma l’ha spiegato bene e in maniera seria il ministro Crosetto. Salvini e l’accoglimento di Netanyahu? E’ tutta coreografia, non mi interessano queste stupidaggini. L’Italia ha aderito e deve applicare legge e sentenza…”
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