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Nadal, addio al tennis: il commovente ricordo di Pietrangeli e Nargiso – ESCLUSIVA

Nicola Pietrangeli e Diego Nargiso in esclusiva ai nostri microfoni sull’addio al tennis di Rafa Nadal: “Si chiude ufficialmente un’era”

Nella vita tutto ha inizio e una fine e penso che sia il momento giusto per chiudere la mia carriera. L’ultimo torneo sarà la finale di Coppa Davis nel quale rappresenterò il mio Paese“, così Rafa Nadal annuncia il ritiro dal tennis. Una decisione arrivata a distanza di due anni da quello del suo grande rivale e amico Roger Federer. Si sta per chiudere l’era dei Big Three (manca solo Djokovic) per fare spazio a quella, almeno per ora, che vedrà protagonisti Sinner e Alcaraz.

Pietrangeli e Nargiso sul ritiro di Nadal (Ansa) – cityrumors.it

La nostra redazione ha contattato in esclusiva Nicola Pietrangeli, icona del tennis azzurro, e Diego Nargiso per commentare con loro la decisione di Nadal di appendere la racchetta al chiodo.

Pietrangeli: “Il ritiro di Nadal è un peccato, ma…”

Nicola Pietrangeli, Nadal ha detto addio al tennis. Scelta giusta?

È un peccato, ma è una scelta arrivata al momento giusto. Se avesse continuato a giocare, tutti i giovani si sarebbero vantati di aver battuto Nadal senza magari guardare che lo spagnolo non era più quello di una volta. Quindi mossa giusta. Diciamo che cambiava poco per lui ritirarsi oggi o fra un anno“.

Nicola Pietrangeli (Ansa) – cityrumors.it

Possiamo parlare della fine di un’era?

Assolutamente sì. Il prossimo sarà Djokovic, che però ha un fisico bestiale e quindi mi aspetto un altro anno a grandi livelli. Subito dopo si aprirà l’era Sinner-Alcaraz. Ormai quasi ogni generazione ha coppie di talenti. Con me e Panatta è stato un po’ diverso visto i 17 anni di differenza. Io speravo che Nadal potesse giocare ancora un anno magari in doppio con Federer, ma non è stato assolutamente possibile“.

Nadal, Federer e Djokovic sono arrivati alla soglia dei 40 anni. È possibile per la nuova generazione arrivare ad una età simile ad alto livello?

Bella domanda, alla quale non so rispondere. Il tennis moderno fa spendere molte energie. Oggi tirano tutti delle bombe. Io tre anni fa avevo detto a Sinner che in certi momenti non c’è bisogno di tirare così forte. Si tratta di sforzi che pagherai alla fine della carriera. Magari guadagni uno o due anni di attività. Ma c’è anche un fattore fortuna da considerare. Giocando così tanto, in superfici molto diverse, ci vuole poco per farsi male. Faccio l’esempio di Zverev. Il tedesco è un miracolo visto il suo infortunio. Non ha giocato per un anno e ha ripreso bene. Ma senza quel problema fisico forse poteva ottenere risultati completamente differenti“.

Nadal chiude con la Coppa Davis. Un motivo in più per la Spagna per fargli un regalo.

Sì. Bisogna dire che questo gli fa onore. Giochi non per te, ma per il tuo Paese. Se lui si sente di prendere parte alla Coppa Davis tanto di cappello“.

Nargiso: “La fine di un’era”

Diego Nargiso, con il ritiro di Nadal si può parlare della fine di un’era?

Assolutamente sì. Rispetto a Federer, la decisione di Nadal è arrivata dopo maggiore suspence. Lo aspettavamo da tempo, ma Rafa ha provato in tutti i modi a recuperare. Purtroppo non riusciva a più a tornare fisicamente e ai livelli di gioco quello di un tempo e ha deciso di ritirarsi. Lo ha fatto con una semplicità totale. Diciamo che non gli piace essere celebrato per la fine di un qualcosa, ma magari vuole essere ricordato per tutto quello che ha fatto senza avere l’onere di stare lì“.

Diego Nargiso (Lapresse) – cityrumors.it

L’addio avverrà in Coppa Davis. Forse il miglior modo per chiudere la sua carriera. Magari anche con una vittoria.

Sì, farà parte della squadra e si preparerà come sempre. È ovvio che secondo me potrà essere schierato unicamente in doppio. Non credo che in singolare troverà spazio anche perché ci sono tennisti, oltre naturalmente ad Alcaraz, che hanno disputato più tornei. E su una superficie come quella di Malaga non è facile giocare senza aver molte partite sulle gambe. Lui è sicuramente il mito che tutti i ragazzi spagnoli hanno idolatrato durante le loro giovani carriere ed ora se lo ritroveranno in squadra. Qualcosa di indimenticabile“.

Prima Federer, ora Nadal, a breve toccherà anche a Djokovic.

È leggermente più giovane dei due e questo è un vantaggio importante. Lui stesso ha detto che centellinerà le sue forze per riuscire a tenere testa alla nuova generazione. Sono certo che fin quando riuscirà ad essere competitivo, continuerà. Tennisti come lui, Rafa o Roger si arrendono solo davanti a situazioni innegabili. Altrimenti non lo farebbero mai“.

La nuova era è pronta ad aprirsi. Durerà quanto quella di Federer e Nadal?

Dobbiamo vedere perché ogni giocatore ha una storia diversa. Oggi diciamo addio con grande nostalgia all’epoca dei tre tenori poi diventati quattro perché abbiamo vissuto vent’anni incredibili. Non penso che nel corso dei prossimi 100 ci saranno tre tennisti che si divideranno quasi in parti uguali i 66 Slam. Di certo si può dire che tra i due litiganti, ha goduto il terzo. Come noi ricordiamo, in passato si è molto parlato della rivalità tra Federer e Nadal, ma alla fine ha vinto più Djokovic. Ma una cosa è certa: Roger e Rafa hanno lasciato un segno indelebile nel cuore e nella testa di tutti gli appassionati“.

Francesco Spagnolo

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