Cityrumors è andata in giro per la capitale e ha chiesto pareri ai cittadini sulle nuove regole per chi circola nelle strade
Norme che dividono e che non sono proprio quello che la gente si aspettava. Troppo rigide, troppo pesanti, soprattutto per quel che riguarda la tolleranza legata all’alcool. Qualcuno è d’accordo, qualcuno un po’ meno.
Cityrumors.it è andata in giro per le strade della città e ha cercato di sentire gli umori della gente che da qualche giorno è alle prese con il nuovo codice della strada che, sia nella capitale ma anche in tante altre zone d’Italia, sta mietendo “vittime”.
Sono tante le persone che non hanno capito la portata delle nuove regole, con patenti sospese, ritirate e con migliaia di multe comminate. Forse qualcuno pensava che ci volesse un po’ di rodaggio, invece non è così.
“E’ proibizionismo, non educazione stradale”
Alcuni, ai microfoni di Cityrumors.it, hanno espresso il loro pensiero sulla rigidità di quanto è stato proposto e regolamentato dal Ministero dei Trasporti che ha voluto punire soprattutto chi si mette alla guida e ha bevuto alcool.
E questo negli anni si è verificato e accertato che ha portato troppe vittime. “La rigidità sull’alcool è giusta, anche se si rischia anche con un bicchiere di birra“, dice una signora che non sembra essere molto d’accordo con le nuove soglie imposte dal ministero dei Trasporti. E più di qualcuno, in effetti, si lamenta di queste nuove disposizioni.
“E’ tutto proibito, non mi sembra siano state fatte per educare le persone queste nuove norme, sono molto rigide, anche troppo in alcuni casi”, spiega un signore mentre è in attesa che la luce del semaforo diventi verde. Sono tanti che non gradiscono, ma allo stesso tempo tutti sono d’accordo nel limitare i movimenti col cellullare all’interno della macchina.
“D’accordo con i cellullari, non si possono toccare mentre uno guida”, spiega una signora dall’interno della sua macchina. C’è anche chi si ostina a guidare i monopattini senza casco e ammette di non essere in regola davanti alle telecamere, ma va avanti come se niente fosse.