L’ex allenatore di Milan, Roma e Juventus ora opinionista Sky racconta cosa successe nell’ottobre del 2016 allo stadio Olimpico
I ricordi su Papa Francesco non fanno che moltiplicarsi con aneddoti belli e pieni d’amore, tra politici, personaggi del mondo dello spettacolo e anche tanti dello sport. Già perché il Pontefice scomparso era molto legato al mondo degli sportivi, credeva che i campioni di ogni sport potessero essere non solo d’esempio ma molto potenti nei messaggi che si volevano lanciare. Ed è per questo che spesso Papa Francesco ricorreva a loro e tante volte l’ha fatto con i calciatori, come nel 2016 nella Partita della Pace che si giocò allo stadio Olimpico, con Maradona.

In quei due giorni tra i tantissimi campioni e personaggi importanti del calcio, fu chiamato anche Fabio Capello che gli venne chiesto di sedersi in panchina per partecipare alla partita e guidare i giocatori, tra cui Diego Armando Maradona. Un ricordo che l’ex tecnico, che all’epoca ancora allenava visto che aveva da poco rescisso il suo contratto con la nazionale russa, ama per l’esperienza in sé ma non è che sia stato tutto piacevole o quanto meno come lui se l’aspettava e soprattutto sperava. “Di quella giornata ricordo tante cose belle sul campo, come quella di chiedere a Diego di uscire ma non c’era niente da fare, voleva giocare e va bene così, ma rimasi molto male per un fatto”, ricorda con amarezza Fabio Capello.
Il giorno prima della partita, tutti i partecipanti, da Maradona a Totti a Veron a Ronaldinho e tanti, tanti altri fuoriclasse, si sono recati a san Pietro per incontrare il Papa, ma lì avvenne qualcosa che Capello non dimentica anzi è una di quelle situazioni che quando ci pensa, lo fa con grande amarezza, tanto che mentre lo racconta si sente che è ancora dispiaciuto: “Sono rattristato per la morte di Papa Francesco, sono credente e un cattolico praticante, quindi si può immaginare come posso stare in questi giorni, anche perché è una persona a cui vuoi bene il Papa per questo il mio ricordo con lui è amaro, amarissimo”
“Ci rimasti male perché lo aspettammo tanto per incontrarlo, ma lui vide solo Maradona e a noi ci ignorò”
Un ricordo ancora ben nitido nella testa e soprattutto nel cuore, quello di Fabio Capello: “Non ho mai raccontato questa cosa, ma ricordo bene che stavamo tutti quanti lì in attesa di vederlo arrivare e soprattutto di incontrarlo, eravamo tutti emozionati, io tanto devo dire, ma non si vedeva arrivare, poi mi accorsi che mancava anche Maradona e all’improvviso ecco che arrivano tutti e due, noi a quel punto ci preparammo per incontrarlo e per ricevere la benedizione, ma purtroppo, con mia grandissima delusione e anche di tutti i giocatori che lo stavano aspettando, non ci fu nulla e devo ammettere che ci rimasi malissimo e lì per lì, devo ammettere che mi arrabbiai perché eravamo lì solo per lui e lui in qualche modo ci ignorò. Non è un bel ricordo, almeno per me e parlo ovviamente per me“.

Una delusione cocente per l’ex tecnico e ora opinionista di Sky: “Sono sincero e questa è la verità di quel giorno, ma questo sicuramente non toglie nulla a quello che ha fatto nel suo Papato, è stato un uomo straordinario, un uomo buono che si batteva per le persone meno fortunate e per i più fragili e poveri. E una persona del genere merita solo tanto amore e rispetto, forse perché tutti gli volevano tanto bene, come me, su quella cosa che riguarda quando ci penso mi fa male, ma finisce lì“.